VATICANO, relazioni internazionali. Austria, il presidente Van der Bellen ricevuto dal Pontefice

Nel comunicato della Sala stampa della Santa Sede si sottolinea ome nel bilaterale con la Segreteria di Stato «non si sia mancato di rilevare il ruolo della Chiesa nella promozione della solidarietà per favorire la pace e la fraternità universale»

A fine 2020, il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha pubblicamente ringraziato Papa Francesco per le “sue parole chiare sulla pandemia e sulla crisi ambientale” in una lettera inviatagli per gli auguri di Natale. Non sorprende, dunque, che al termine dell’udienza, il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede sottolinea che nel bilaterale con la Segreteria di Stato “non si è mancato di rilevare il ruolo della Chiesa nella promozione della solidarietà per favorire la pace e la fraternità universale e nella cura del creato”.

Papa Francesco e il presidente Van der Bellen si incontrano per la seconda volta. Una udienza breve, di 25 minuti, tra il Papa e il presidente dei Verdi. Il quale, tra i doni al Papa, ha portato anche il sostegno ad un progetto di Caritas Austria che ha dato 20 capre a delle famiglie in Burundi. Ma anche il quadro di un artista disabile, la pittrice Karin Mayer. Mayer, nata 1967, e si è detta felice che un suo lavoro sarebbe stato regalato al Papa. Ella lavora su fogli di piccolo e grande formato di disegni ad alta intensità di colore con pastelli e matite.

A Papa Francesco è stato donato anche un catalogo della mostra “Art Stations”, che può essere vista nell’Abbazia di Melk fino alla fine dell’anno. Espone opere di 13 artisti del gruppo che esiste dagli anni ’80, di cui fa parte anche Karin Mayer e che negli ultimi anni è stato accompagnato dall’artista Christa Hameseder. Thomas Krottendorfer, responsabile di diverse strutture Caritas per persone con disabilità nella Bassa Austria, ha descritto la selezione dei regali come “un grande riconoscimento per il nostro lavoro, ma soprattutto per il lavoro del gruppo artistico Retz”. L’obiettivo del gruppo di artisti è promuovere la partecipazione, l’apertura e l’incontro a livello degli occhi.

Doni consueti da parte del Papa: un mosaico che rappresenta Noé, con la scritta “Con Noé Dio apre una via di salvezza, per il creato e per ogni uomo”; i volumi dei documenti papali; il documento sulla Fratellanza Umana; il messaggio per la pace 2021 firmato personalmente dal Papa.

Nel comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, si legge che nel corso dei colloqui bilaterali con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, e con l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, “è stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra la Santa Sede e l’Austria”, e ci si è “poi soffermati su questioni geopolitiche, di ambito europeo e internazionale”.

Dopo l’incontro, parlando con i media tedeschi, Van de Bellen ha annunciato che ci sarebbe stato un incontro dei leader religiosi con gli scienziati in Vaticano in vista del prossimo vertice sul clima (COP26) a Glasgow in ottobre, ma non è stato in grado di dire se il Papa andrà di persona a Glasgow a novembre, possibilità di cui si vocifera.

Papa Francesco e il presidente hanno parlato anche della possibilità di distribuire vaccini nei paesi più poveri per contrastare la pandemia.

Van der Bellen ha anche mostrato apprezzamento per le encicliche Laudato Si e Fratelli tutti, e ha definito “sensazionale” il viaggio del Papa in Iraq, importante per il dialogo interreligioso che è fondamentale per la pace.

Van der Bellen non considera “per nulla estraneo” l’atteggiamento del Papa nei confronti delle questioni migratorie. Francesco era “apparentemente dell’opinione che anche azioni più piccole possano aiutare, specialmente se sono simboliche”, ha detto quando gli è stato chiesto. Ha dato il buon esempio riportando in Italia alcuni rifugiati dopo la sua visita a Lesbo nell’aprile 2016, che sono seguiti da gruppi ecclesiali lì.

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