ARTE, danza. È morta Carla Fracci, «l’eterna fanciulla danzante»

La regina della danza italiana si è spenta all’età di ottantaquattro anni e da tempo lottava contro un male incurabile. Danzò sul palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano, la sua città, quando aveva soltanto dieci anni. Nel 1958 divenne prima ballerina del Piermarini; tra i tanti ruoli che interpretò nel corso della sua lunga carriera si ricordano quello di Giselle, di Giulietta in

Si è spenta ieri a Milano Carla Fracci, regina della danza italiana. L’ètoile della Scala di Milano avrebbe compiuto ottantacinque anni il prossimo 30 agosto, era ammalata da tempo di tumore. Figlia di un tramviere e di un’operaia, aveva visto la luce a Milano il 20 agosto del 1936.

AVREBBE VOLUTO FARE LA PARRUCCHIERA…

Il poeta e scrittore Eugenio Montale la definì «eterna fanciulla danzante», giunta alla scuola di ballo del Teatro alla Scala quando aveva soltanto dieci anni. «Volevo fare la parrucchiera – rivelò la Fracci dopo aver raggiunto il successo -, non capivo il senso di ripetere gli esercizi, del sacrificio, dell’impegno fisico e mentale».

Due anni dopo il suo arrivo alla Scala fece la comparsa con Margot Fonteyn ne “La bella addormentata”, ma da allora in poi la sua ascesa fu fulminea, poiché nel  1954 si diplomò e un anno dopo debuttò ne la “Cerentola”, per poi divenire prima ballerina nel 1958.

In seguito danzò ne “Lo schiaccianoci”, “Il Lago dei cigni” e interpretò oltre duecento ruoli romantici, come Giulietta in “Romeo e Giulietta” e Swanilda in “Coppelia”, ma con “Giselle” si consacrò definitivamente al suo pubblico.

…INVECE CALCÒ I PALCOSCENICI IN TUTTO IL MONDO

Dal 1967 Carla Fracci fu ospite dell’American Ballet Theatre, quindi si esibì con divere compagnie di ballo all’estero, calcando i palcoscenici in occasione del London Festival Ballet e del Royal Ballet, danzando con lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Nel 1964 si unì in matrimonio con il regista Beppe Menegatti, collaboratore di Luchino Visconti, che la diresse in molti spettacoli, alla loro unione nacque il figlio Francesco.

La Fracci non abbandonò mai la danza, insegnandola a partire dagli anni Ottanta, quando assunse, dapprima la direzione del corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, quindi quella dell’Arena di Verona e infine del Teatro dell’Opera di Roma, dove lavorò fino al 2010. Ma il suo legame con la Scala di Milano non si recise mai, anche dopo che la sua salute venne minata dalla malattia, fino alla fine, al 29 gennaio scorso, quando tenne una masterclass con i protagonisti di “Giselle”.

GRAZIA, SUCCESSO E ONORI

Nel corso della sua straordinaria vita di artista Carla Fracci divise il palco con ballerini quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi e Roberto Bolle.

Nel 2003 venne insignita dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce e, l’anno dopo nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO. Dal giugno del 2009 al 2014 ricoprì l’incarico di assessore alla Cultura della Provincia di Firenze, nel 2015 fu Ambasciatrice di Expo Milano, nel 2018 ricevette il Premio nazionale Toson d’Oro di Vespasiano Gonzaga e nel 2020 quello alla carriera, conferitole dal Senato della Repubblica.

Poi purtroppo si ammalò, ma affrontò il decorso della malattia con riserbo. Negli ultimi giorni le sue condizioni di salute peggiorarono rapidamente.

L’ULTIMO SALUTO ALLA GRANDE ARTISTA

La camera ardente della danzatrice verrà allestita nel foyer della Scala oggi da mezzogiorno alle sei della sera, l’ultimo ingresso di chi vorrà salutarla ancora una volta verrà consentito fino alle ore 17:30, una eccezione per il tempio della musica e della danza milanese, che secondo il sovrintendente del Teatro Dominique Meyer è tuttavia «una cosa che è stata fatta pochissime volte, ma trattandosi di Carla Fracci…».

I funerali avranno invece luogo nella giornata di sabato alle ore 14:45 nella basilica di San Marco.

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