MAROCCO, Covid-19. Nel Paese nordafricano vaccinato il 16% della popolazione

Sono quasi sei milioni le persone, pari al 16,3% del totale della popolazione del Regno, ad essersi sottoposte alla inoculazione della prima dose, mentre quattro milioni e mezzo hanno già effettuato il richiamo. Notevole l’apporto cinese alla campagna di vaccinazione: Pechino ha fatto giungere a Rabat due milioni di dosi aggiuntive di Sinopharm

Prosegue in maniera graduale la campagna di vaccinazione in Marocco, secondo paese del continente africano per numero di contagi (quasi 15.000 e oltre 9.000 decessi) dopo il Sudafrica. Dallo scorso 10 maggio possono accedere ai vaccini la popolazione ultracinquantenne, un progresso registrato a fronte di una quasi totale carenza nella disponibilità di vaccini degli altri paesi africani anche grazie alla fornitura cinese di due milioni di dosi di Sinopharm.

Sono quasi sei milioni le persone, pari al 16,3% del totale della popolazione del Regno, ad essersi sottoposte alla inoculazione della prima dose, mentre quattro milioni e mezzo hanno già effettuato il richiamo, dunque, oltre il 12% dei marocchini è completamente vaccinato. Il governo di Rabat si è posto l’obiettivo di immunizzare rapidamente l’80% della popolazione residente e per conseguirlo ha ordinato quarantuno milioni di dosi di Sinopharm e cinquanta da AstraZeneca.

Tuttavia, nonostante nel paese sia stato registrato un miglioramento della situazione sanitaria, le autorità del Regno durante il ramadan hanno rafforzato le misure di prevenzione e limitazione delle attività già in vigore, questo al fine di prevenire un incremento dei contagi. Le frontiere aeree con la Francia e la Spagna erano state chiuse alla fine di marzo, quelle con l’India a partire dal 24 aprile, seppure questa misura non abbia evitato il registrarsi di due casi della cosiddetta «variante indiana».

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