Il conflitto in corso tra Hamas e Israele ha degli attori regionali sullo sfondo che è necessario considerare. Intanto, va detto che il principale sponsor e fornitore di armi ad Hamas e alla Jihad Islamica Palestinese è la Repubblica islamica iraniana.
C’è poi, il presidente turco Erdogan che soffia sul fuoco e si erge a paladino della causa palestinese per intestarsi la leadership del mondo musulmano sunnita e riaffermare la centralità di Ankara ponendosi alla guida degli sforzi diplomatici per far tacere le armi.
I RAZZI SEPPELLISCONO GLI ACCORDI DI ABRAMO
I cosiddetti Accordi di Abramo, fortemente voluti dall’amministrazione Trump avevano come obiettivo quello di isolare politicamente l’Iran dal resto del mondo arabo, isolando anche i bracci militari di Teheran attivi nei territori palestinesi.
La nuova amministrazione Biden, ha di fatto rigettato gli accordi ed in qualche misura ha rilegittimato Hamas come interlocutore politico, aprendo senza alcuna condizione al rientro degli Usa nell’accordo sul programma nucleare iraniano.
Un attacco di così vasta scala di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese non può essere avvenuto senza il via libera di Teheran. I razzi che da Gaza raggiungono Israele, sono gli stessi che l’Iran utilizza dallo Yemen per colpire l’Arabia Saudita.
I SEGNALI DI BIDEN INCORAGGIANO LE PROVOCAZIONI
Ciò che sta accadendo in Medio Oriente appare tragicamente evidente: l’amministrazione Biden ha mandato segnali di allontanamento dagli alleati – Israele e Arabia Saudita, in primis – e l’Iran ha colto l’occasione per tornare a riaprire, provocatoriamente, la questione palestinese.
I missili di Hamas e i raid aerei israeliani su Gaza affossano il promettente processo avviato con gli Accordi di Abramo, favoriti dagli sceicchi sauditi e dal mondo islamico sunnita e ovviamente aborrito da Teheran.
Gli Accordi, che davano una possibilità alla pace tra Israele e i paesi arabi e avvicinavano a soluzione la questione palestinese, non hanno ancora un’alternativa e l’assenza di politica rilancia le volontà egemoniche iraniane.
GLI USA ADERISCONO ALLA NARRAZIONE MAINSTREAM
Ritenendo che il presidente Usa non sosterrà Israele con la determinazione e le azioni necessarie i leader di Hamas e agli sciiti iraniani hanno potuto così mettere alla prova Biden, prima ancora di Israele.
Una conferma arriva dall’amministrazione di Washington, che prima ha condannato “l’estremismo da entrambe le parti” poi, aderendo alla narrazione mainstream, ha affermato che le azioni di Israele a Gerusalemme Est lavorano “contro” la soluzione della crisi.
La risposta del consigliere israeliano per la sicurezza, Ben-Shabbat, non si è fatta attendere: “In qualità di stato sovrano, Israele sta gestendo gli eventi in modo responsabile e misurato nonostante le provocazioni”.