L’incontro ha avuto inizio poco prima delle ore alle dieci ed è durato poco più di venti minuti. Poi, come prevede il protocollo, il capo dello stato argentino e la delegazione al suo seguito si sono nella Segreteria di Stato per avere un colloquio con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e con l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Secondo il comunicato ufficiale diffuso in seguito dalla Sala stampa della Santa Sede «nel corso dei cordiali colloqui con i Superiori della Segreteria di Stato è stato espresso apprezzamento per i buoni rapporti bilaterali esistenti e l’intenzione di sviluppare ulteriormente la collaborazione nei settori di mutuo interesse».
Inoltre, prosegue la nota, «ci si è soffermati sulla situazione del Paese, con particolare riferimento ad alcune problematiche quali la gestione dell’emergenza pandemica, la crisi economico-finanziaria e la lotta contro la povertà, rilevando, in tale contesto, il significativo contributo che la Chiesa cattolica ha offerto e continua ad assicurare. Infine, sono state evocate alcune tematiche di carattere regionale e internazionale. Papa Francesco ha regalato al presidente un mosaico raffigurante l’uomo e la donna che rispondono all’invito del Signore nella Genesi (Gen 2, 15) e coltivano la terra prendendosene cura, recante l’iscrizione: “Il frutto della terra e del lavoro dell’uomo diventi per noi cibo di vita eterna”».
Dal canto suo, il presidente argentino ha donato al Pontefice alcuni alimenti biologici a base di miele prodotti da giovani recuperati alla droga, una stola della Basilica di San José de Flores, una statuetta di San Giuseppe con una stampa di Lujan, una collezione della Divina Commedia, un libro biografico e una medaglia commemorativa dell’anniversario della guerra delle Falkland/Malvinas, il conflitto esploso a seguito dell’occupazione militare da parte delle truppe argentine nel 1982 delle isole britanniche da sempre rivendicate da Buenos Aires.
Fu un conflitto che la giunta militare allora al potere nel paese sudamericano, comandata dal generale Galtieri, perse, lasciando morti sul campo numerosi giovani militari in servizio di leva. Anche a seguito di quella sconfitta il destino dei militari golpisti argentini venne inesorabilmente segnato.
Fernandez è il terzo presidente argentino ricevuto da Jorge Mario Bergoglio da quando questi è assiso allo scranno petrino. Cristina Kirchner, che guidò l’Argentina al tempo della sua elezione in conclave venne ricevuta quattro volte, mentre il di lei successore, Mauricio Macrì, due volte, come lo stesso Fernandez.
Infatti, Francesco lo aveva già incontrato il 31 gennaio dello scorso anno all’inizio del mandato presidenziale. Allora in Argentina era stata appena approvata la legge sull’aborto, tra le vivaci proteste dei vescovi, un avvenimento contestuale all’aiuto fornito della Santa Sede a Buenos Aires nella rinegoziazione del suo debito internazionale.
Il Papa ha ricevuto presidente argentino nello studio dell’Aula Paolo VI e non nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, come consuetudine, poiché oggi in Vaticano è giorno festivo, in quanto si celebra l’Ascensione.
Nell’occasione Fernandez era accompagnato dalla moglie Fabiola Yanez, dal ministro Martin Guzman, dal cancelliere Felipe Solà, dal segretario generale della vicepresidenza Julio Vitobello, dal segretario degli Affari Strategici Gustavo Beliz, dal segretario del Culto Guillermo Oliveri e dal segretario della Comunicazione e della Stampa Juan Pablo Biondi.