ZENTE VENETA, San Marco. Il leone e il legame con la città di Venezia

Un legame antico che inizia nella preistoria e trova il suo culmine con l'evangelista e le diverse leggende sorte da esso. Il simbolo della città lagunare viene ricondotto alla figura dell’evangelista, un’effige presente nell’immaginario collettivo, con le sue fauci aperte, le ali maestose verso il cielo e il Libro recato con sé

Venezia e la sua laguna, i suoi palazzi dorati con volte e archi, mirabili opere dell’architettura rinascimentale che hanno segnato la storia della città. Venezia e il suo santo: San Marco e il suo leone.

Anno 892, Venezia giungono le ceneri di San Marco. Secondo una leggenda erano state trafugate dalla città di Alessandria d’Egitto; la spedizione di due arditi marinai, Rustico di Torcello e Bon di Malamacco, riuscì a portarle in laguna.

Un legame antico

Un legame ancora più antico, rintracciabile in una leggenda che vorrebbe San Pietro consigliere di Marco, prima che questi si recasse ad Aquileia prima e ad Alessandria d’Egitto poi allo scopo di convertire gli infedeli. A causa di una tempesta, la nave dove l’evangelista era imbarcato trovò riparo presso le poche capanne di pescatori che sorgevano sull’isola di Rialto, mentre, al medesimo riguardo, altre fonti riferiscono invece di Malamocco.

Marco, dopo una frugale cena consumata assieme ai pescatori, volle riposare prima di intraprendere nuovamente il viaggio.  Così si addormentò, ma in sogno ebbe una visione, un angelo gli rivolse le seguenti parole: «Un giorno, su questa isoletta, oh Marco… una grande città meravigliosa sorgerà; in questa tu troverai il tuo ultimo riposo e avrai pace: Pax tibi, Marce, Evangelista meus».

Le ceneri del Santo protettore

Il giorno seguente, di buon mattino Marco ripartì alla volta dell’Egitto, terra dove poi sarebbe stato martirizzato. Prima di farlo, però, volle raccontare il suo sogno ai pescatori che lo avevano ospitato, un racconto che in seguito sarebbe stato tramandato di generazione in generazione.

Quando, nel VII secolo il popolo veneziano venne investito dell’importante decisione di trovare un santo protettore per la propria città, la tradizione gli venne in aiuto: non ebbero esitazione, poiché l’evangelista Marco non poteva che divenire il patrono della città lagunare, attraverso, appunto, la conservazione delle sue ceneri.

Il leone divenuto simbolo di Venezia viene ricondotto alla figura dell’evangelista, una effige presente nell’immaginario collettivo: le sue fauci aperte, le ali maestose verso il cielo e il Libro recato con sé.

Il leone marciano

Il leone di San Marco, o «leone marciano», era, in origine la rappresentazione simbolica dello stesso San Marco evangelista in forma di leone alato. La prima attestazione di questa immagine si trova nell’Apocalisse di Giovanni. Nel libro della Sacra scrittura viene descritto il trono dell’Onnipotente, che è circondato da quattro esseri viventi con l’aureola e le sembianze di animali: leone alato, vitello, uomo alato e aquila; è il cosiddetto tetramorfo. Nel 180 d.C., Sant’Ireneo, vescovo di Lione, interpretò i quattro esseri come simboli degli evangelisti: Marco (il leone alato), Luca (il vitello, poi divenuto toro), Matteo (l’uomo alato) e Giovanni (l’aquila).

Il Leone alato venne riconosciuto quale simbolo di Marco poiché il suo Vangelo inizia con il personaggio di Giovanni Battista, che nell’immaginario cristiano era rivestito da una pelle di leone. Egli viene evocato mediante la frase evangelica «Voce di colui che grida nel deserto», che richiama l’idea di un ruggito di leone. Inoltre, nel Vangelo di Marco viene sottolineata la regalità, la forza e la maestà del Cristo soprattutto grazie ai miracoli che i credenti ritengono accentuare la sua immagine come vittorioso sul male.

Il simbolo di Venezia

Una interpretazione che venne ripresa, confermata e diffusa da Sant’Ambrogio, vescovo di Milano nel 398 d.C..

Tuttavia, esiste anche un’altra versione molto più arcaica, quella che si lega alle prime tracce di una presenza umana nel territorio dell’attuale Veneto, che risalgono al Paleolitico inferiore, seppure meglio documentato dai reperti sia il Paleolitico medio e quello superiore. Nella città di Riparo Tagliente (Valpantena), dove attualmente sono ancora in corso degli scavi, è stata scoperta una tomba che reca incisa la figura di un leone. In questo caso, la leggenda del leone di San Marco affonderebbe però nella preistoria, quando nelle grandi foreste padane questo feroce animale era presente.

Che la tradizione del leone di San Marco nasca da una leggenda, dalla storia o dalle Sacre scritture, non è appurabile con precisione, l’unica certezza è che esso sia il simbolo di Venezia.

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