ZENTE VENETA, Orto di Venezia. Enologia a Sant’Erasmo, una tradizione millenaria

Oltre agli ortaggi per la Serenissima e agli squisiti e salutari carciofi violetti, le famose «castrature», è tradizione che sull’isola si produca anche un ottimo vino. Oggi raccontiamo l’esaltante esperienza che ha visto protagonista il francese Michel Thoulouze, che dalle pay-TV è giunto nella laguna veneta per fare dei vini, che vengono distribuiti in Italia da Rinaldi 1957

Pochi, forse, sanno che la viticoltura nella laguna veneta viene praticata da almeno tremila anni. Con Burano, isola dedicata ai pescatori e le isole Mazzorbo e Torcello coltivate a carciofi, l’isola di Sant’Erasmo per secoli ha fornito frutta e ortaggi alla Serenissima e lì vi sono sempre stati i vigneti.

Negli orti dell’isola vengono ancora oggi coltivate le «castraure», cioè il tipico carciofo violetto di Sant’Erasmo, famoso in tutta l’Italia. Per questo motivo l’isola di è da sempre conosciuta come «orto di Venezia».

L’Orto di Venezia

All’inizio degli anni Duemila Michel Thoulouz, manager televisivo francese di grande successo e pioniere della pay-TV, decise di acquistare una casa in laguna, nell’Isola di Sant’Erasmo. Un giorno, parlando con i contadini del posto, venne a conoscenza che un lotto della miglior terra dell’isola era in vendita e la comperò. Undici ettari che un documento risalente al XVIII secolo indicava come «la Vigna del nobil uomo», che era anche il modo come la chiamavano gli isolani.

Fu allora che, assieme alla propria famiglia, Thoulouz decise di rilanciare la produzione del vino a sant’Erasmo, facendo però ricorso ai metodi tradizionali degli agricoltori locali, oltre alla competenza tecnica di Lydia e Claude Bourguignon, ingegneri agrari, e a quella di Alain Graillot di Crozes Hermitage.

Un vino di Terroir

«Non c’è bisogno dell’enologo, perché nulla viene fatto in cantina, ma un grande lavoro è realizzato nelle vigne», sottolinea parlando dei suoi vini Thoulouz. E non ha torto, poiché Il vero miracolo di questo vino è quella terra che prende vita tra argilla, calcare e roccia dolomitica. Senza bisogno di utilizzare diserbanti, concimi chimici, e sistemi d’irrigazione, ma ricorrendo esclusivamente al duro lavoro dell’uomo per oltre cinque anni.

Seguendo le indicazioni di Bourguignon, prima di impiantare i vigneti, infatti, i terreni sono stati preparati in successione con orzo, ravanello, avena e radice cinese, secondo il metodo duro su duro, cioè senza mai arare: «Non vengono ovviamente mai utilizzati concimi, né diserbanti – afferma l’agronomo francese -, vitigno a piede franco, per riscoprire l’antico gusto di antichi vitigni italiani».

Una qualità superiore

Le viti sono infatti state piantate direttamente nel terreno senza che le piante venissero innestate nelle radici di vite americana, come invece dopo l’epidemia di fillossera, procedura che conferisce a Orto una qualità eccezionale.

Vendemmia rigorosamente a mano, vinificazione più semplice possibile: solo succo d’uva fermentato lentamente; riposa dieci mesi di botte in acciaio e due anni in bottiglia, per questo motivo l’annata 2017 è l’ultima posta in commercio.

Vino da malvasia istriana in predominanza, con l’aromaticità del vermentino e un’accorta parte di Fiano di Avellino. Un bianco con corpo, ricco di mineralità data dalle rocce dolomitiche, acidità naturale, la quale permette al vino di affinarsi in bottiglia per anni, lungo al palato. È adatto a essere degustato in accompagnamento al cibo.

Il micro-territorio si percepisce subito all’olfatto

Il micro-territorio si percepisce subito all’olfatto, infatti con sentori iodati che crescono, si sente la potenza data dal terreno argilloso, con note di miele e fiori bianchi, mandorla e una struttura fresca e ben sapida. Le quattrocento Magnum di Orto vengono affinate direttamente sul fondo della laguna veneziana, una cantina naturale senza ossigeno, senza luce e con una temperatura costante. Rinaldi 1957 è stato scelto per la distribuzione qualitativa in Italia (al di fuori del Veneto), vantando un importante portafoglio vini, pari al 45% del proprio fatturato.

Info:

www.ortodivenezia.com

www.rinaldi1957.it

www.facebook.com/Rinaldi1957

www.instagram.com/Rinaldi_1957

Ufficio stampa Rinaldi 1957

Carlo Dutto per i Maestri del Cocktail

Tel.: 348 0646089

e-mail: carlodutto@hotmail.it

Condividi: