Una serata dedicata al teatro promossa da ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio, una serata in onore delle donne lavoratrici perché da questo anno così difficile possa emergere “ad alta voce” la loro passione, determinazione, volontà di costruire storie e di raccontarle in scena.
Donne ad alta voce.
Aspettando il Primo maggio, a cura di Francesca De Sanctis, giornalista e scrittrice, con la partecipazione di Giovanni Anversa, Presidente di ATCL, sarà in streaming gratuito dallo Spazio Rossellini su ATCL Magazine (https://atclmagazine.it) nella sezione live.
«Il teatro che sta riaprendo è occasione di crescita civile e di riflessione sui valori fondanti di un paese che ha una delle costituzioni più avanzate e contemporanee. Tra questi il lavoro come fattore di emancipazione e di sviluppo, per questo abbiamo voluto che il nostro Spazio Rossellini fosse luogo di rappresentazione e di espressione artistica e culturale ma anche contenitore di idee e di progetti per sottolineare avvenimenti ed eventi. Lo abbiamo fatto con la Shoah, lo facciamo il 30 aprile per prepararci al 1° maggio, festa dei lavoratori, accendendo i riflettori in particolare sul lavoro delle donne. Un lavoro che spesso non c’è e che troppe volte ci racconta ancora di disparità e di discriminazioni di genere», questo afferma Giovanni Anversa, giornalista, scrittore e presidente del consiglio d’amministrazione di ATCL.
I lavoratori dello spettacolo 4.0 senza Enpals
«I lavoratori dello spettacolo dal vivo sono stati fra i più penalizzati da questa pandemia, ecco perché vogliamo dedicare simbolicamente la giornata del Primo maggio a loro, dare voce a chi è stato costretto all’immobilità ma non ha perso la voglia di andare in scena per gridare che il teatro è ancora vivo. E le donne sono state le prime vittime di questa emergenza sanitaria, per questo ripartiamo da loro, con Iaia Forte, Antonella Questa, Lisa Ferlazzo Natoli che porteranno in scena brani tratti da spettacoli che speriamo di vedere in scena al più presto nella versione integrale», sottolinea Francesca De Sanctis, autrice del romanzo “2Una storia al contrario” (Giulio Perrone editore), che racconta cosa significa perdere il lavoro e come sopravvivere da precaria.
Tre donne sul palco dello Spazio Rossellini
Si alterneranno sul palco dello Spazio Rossellini tre donne – Iaia Forte, Lisa Ferlazzo Natoli, Antonella Questa – che, con formazione e poetiche diverse, apriranno scenari di riflessione sul tema del lavoro nell’anno appena passato e in quello che verrà, ma anche sulla pratica scenica con estratti di spettacoli in repertorio, introdotte da Giovanni Anversa e Francesca De Sanctis e intervallate dalla sagacia e ironia di Gioia Salvatori in veste di presentatrice.
Iaia Forte, con il suo stile diretto, umano, caldo, da voce al personaggio di miss Ada Moss, un contralto prestata alla carriera di comparsa. Dal bellissimo racconto Immagini di Khaterine Mansfield, scrittrice neozelandese cult, la seguiamo nelle varie tappe di una giornata trascorsa alla ricerca disperata di un lavoro. Ne viene fuori una figura femminile buffa, disperata, timorosa, fragile, ma sempre estremamente vitale. Una donna che non dissimula la propria debolezza, danzando nella vita sperduta e solitaria. Ella, nella sua breve vita a cavallo fra Ottocento e Novecento, ha lasciato un gran numero di brevi capolavori, racconti ambientati in un lasso di tempo molto stretto e in luoghi chiusi, che hanno appassionato generazioni di lettori e lettrici.
Lisa Ferlazzo Natoli in scena con Gabriele Coen
Lisa Ferlazzo Natoli in scena con Gabriele Coen, autore delle musiche, ha curato l’adattamento del racconto Jezabel da Irene Nemirovsky, un progetto de lacasadargilla. Quando fa il suo ingresso nell’aula di tribunale in cui sarà giudicata per l’omicidio del suo giovanissimo amante, Gladys Eysenach viene accolta dai mormorii del pubblico sovreccitato e impaziente. È ancora molto bella, il tempo sembra averla “sfiorata come a malincuore, con mano cauta e gentile”. Capace come pochi altri scrittori di scavare nel cuore femminile con implacabile, chirurgica precisione, Irène Némirovsky ci svela a poco a poco il segreto di questa donna che ha desiderato più di ogni altra cosa rimanere immutabilmente bella ed essere amata per sempre.
Questa sono Io!
Questa sono Io, ovvero come alcuni dei personaggi di Antonella Questa, attrice, autrice e regista, raccontano il tema del lavoro, tra amarezza e grande umorismo. Da anni i suoi spettacoli raccontano l’animo, il corpo e la vita di donne e uomini in circostanze differenti, ma reali o potenziali, con un piglio umoristico e amaro. Per questo particolare evento Monica, Chicca, Guido e gli altri personaggi tratti dagli spettacoli Vecchia sarai tu!, Svergognata e Wonder Woman, apriranno una finestra su cosa significhi lavorare oggi, soprattutto per i giovani e per le donne. Una scelta dei testi dettata dal momento storico che stiamo vivendo, in cui ad esempio il 90% dei posti di lavoro persi in dicembre a causa della pandemia, sono stati esclusivamente quelli femminili.
30 aprile: un giorno importante
La data del 30 aprile rappresenta anche una scadenza importante, poiché si lega a quella del Piano di investimenti strutturali del Next Generation EU, fondi che dovranno migliorare nei prossimi anni, proprio la condizione dei giovani e delle donne in ambito lavorativo.
In occasione di questa serata, Gioia Salvatori, attrice e autrice romana farà da collegamento tra gli interventi delle ospiti, un contrappunto ironico ai mondi proposti dalle attrici in scena, un tentativo di collegare i luoghi fra loro per compiere un discorso complesso come quello sul lavoro e soprattutto sulle donne nel mondo del lavoro.