AFRICA, agricoltura. Africa subsahariana, riso: incremento del fabbisogno e della produzione, ma su quest’ultima incidono negativamente le inondazioni e la chiusura delle frontiere degli stati

Le stime relative alla produzione del cereale in Senegal, Guinea, Burkina Faso e Mali tengono necessariamente conto di fattori di natura climatica, quali l’eccesso di precipitazioni meteoriche, di fattori legati all’infestazione di parassiti nonché dal comportamento degli esseri umani, come la limitazione del movimento delle mediante la chiusura delle frontiere. Il riso è l’alimento base nelle diete locali

Le  stime relative alla prossima produzione di riso in Senegal, Guinea, Burkina Faso e Mali tengono necessariamente conto di fattori di natura climatica, quali l’eccesso di precipitazioni meteoriche (che, ad esempio, nel Mali lo scorso anno hanno provocato disastrose inondazioni con gravi danni all’agricoltura), fattori legati all’infestazione di intere aree da parte di parassiti e, non ultimi, fattori dipendenti dai comportamenti degli esseri umani, quali quelli relativi alla limitazione del movimento delle persone (quindi anche della manodopera necessaria al lavoro nei campi) come la chiusura delle frontiere degli stati, che, seppure negli ultimi tempi siano state in parte ridotte, hanno inciso pesantemente sia in Guinea che nello stesso Mali.

Come è noto, quella subsahariana è una regione interessata da conflitti e da fenomeni criminali e terroristici, che spesso sono localizzati a cavallo di settori di frontiera tra i vari paesi. In non pochi casi la ridotta mobilità di manodopera incide direttamente sull’estensione della superficie coltivabile nel senso della riduzione, che quest’anno per quanto concerne il riso (uno degli alimenti base delle diete locali) viene stimata in un meno 7%, con un correlato decremento della produzione agricola.

Al riguardo va poi aggiunto che le conseguenze delle inondazioni, che hanno colpito territori come quello maliano, incidono sulla resa complessiva dei terreni coltivati. Un combinato composto deleterio che, anche in ragione dell’aumento delle popolazioni residenti, costringerà questi paesi a importare maggiori quantità di riso dall’estero, principalmente da India, Brasile, Myanmar e Thailandia, questo malgrado la produzione possa conoscere una ripresa qualora si verifichino le condizioni ottimali (normalità nelle precipitazioni meteoriche e bassa incidenza dell’infestazione di parassiti) e vengano inoltre erogati maggiori finanziamenti al settore primario, risorse in grado di incentivare gli agricoltori a piantare più riso per soddisfare la crescente domanda locale.

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