AFRICA, Sahara occidentale. Ricoverato in Spagna in gravi condizioni Brahim Gali, il segretario generale del Fronte Polisario

Intanto, sempre in Nord Africa, Médecins sans frontières denuncia il respingimento con metodi violenti di numerosi migranti dall'Algeria al Niger

Brahim Ghali, segretario generale del Fronte Polisario, è stato ricoverato nell’ospedale San Pedro de Logroño, presso Saragozza, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Fino a quel momento il capo del movimento separatista saharawi avrebbe beneficiato dell’assistenza medica fornitagli dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.

la denuncia degli oppositori del Polisario

Immediata la reazione dei suoi oppositori: l’Associazione saharawi per la difesa dei diritti umani si è rivolta alle autorità iberiche al fine di impedire la partenza di Ghali dalla Spagna perché – in un suo comunicato stampa si afferma – egli «deve rispondere di gravi crimini contro l’umanità».

Essi hanno inoltre aggiunto di aver ricevuto da diverse fonti la conferma della notizia relativa all’ingresso di Ghali in Spagna sotto mentite spoglie, avvalendosi della falsa identità del cittadino algerino Mohamed Benbatouche, sottolineando come l’anziano leader saharawi debba da tempo presentarsi di fronte alla magistratura spagnola in qualità di testimone al fine di sottoporsi a un formale interrogatorio.

La situazione al confine tra Algeria e Niger

Intanto, Médecins sans frontières ha lanciato l’allarme relativo alla condizione di alcune migliaia di migranti che, secondo le testimonianze raccolte dalla stessa organizzazione non governativa, sarebbero stati allontananti con la forza dal territorio algerino e avviati verso il confinante Niger.

Si tratterebbe di uomini, donne e bambini abbandonati nel deserto al confine tra l’Algeria e il Niger, «allontanati con la forza – asserisce Médecins sans frontières – e senza una previa procedura giudiziaria».

«Soltanto quest’anno – prosegue la denuncia della ong – 4.370 migranti sono stati allontanati dall’Algeria e fatti andare in Niger sotto costrizione, mentre nel 2019 i “ricollocati” ammontavano a 29.888».

Migliaia di migranti trasportati ad Assamaka

Soltanto nel corso del 2020 sarebbero stati 23.000 i migranti giunti nella piccola città di Assamaka, situata nel deserto alla frontiera tra i due Paesi africani, un numero che permane elevato, considerando il fatto che il confine era stato ufficialmente chiuso nel marzo scorso a causa della pandemia di Covid-19.

Tra gli immigrati espulsi dalle autorità algerine figurerebbero anche dei feriti, delle donne incinte e persone che in precedenza avevano vissuto in Algeria per anni costruendovi una nuova e migliore esistenza-

Le testimonianze rivelerebbero casi di violenza, inclusa la tortura. I migranti avrebbero testimoniato di essere stati arrestati dalla polizia e trattenuti anche per mesi, quindi, poi, alla fine, costretti dalle forze di sicurezza algerine a salire su autobus e camion per essere trasportati nell’area desertica tra Algeria e Niger, nella quale, spesso, venivano abbandonati di notte.

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