«L’assegno unico universale per i figli è il primo passo di una grande riforma fiscale. Come il quoziente familiare alla francese, potrà avere un effetto positivo sui bilanci familiari. Ci sono alcuni elementi che caratterizzano questa misura come una vera riforma all’interno di un pacchetto integrato di riforme che è quello del cosiddetto Family Act. Il primo elemento è il carattere di universalità, il secondo elemento caratterizzante risiede nel fatto che si tratta di una misura strutturale, Il terzo elemento è la semplificazione». Si esprime così il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, nella videointervista rilasciata alla rivista online dell’Istituto Eurispes e realizzata da Emilio Albertario.
Riguardo alla sempre più difficile condizione dei giovani e alle espressioni estreme di disagio il ministro sottolinea che: «Ci sono due importanti elementi che gravano sui nostri figli: il primo è il debito che noi stiamo facendo per poter ripartire, perché stiamo usando i soldi del loro futuro; il secondo è la situazione attuale. La pandemia ha un effetto devastante sulla psiche dei giovani. Nell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, abbiamo costituito un gruppo che sta studiando gli effetti psicologici ed emotivi dell’esperienza Covid-19 sulla popolazione giovanile, per poi dare delle risposte concrete anche integrandole con quelle che arrivano dal mondo della scuola».
Oltre ai temi della fiscalità e del disagio giovanile, tra gli altri i argomenti affrontati anche la presenza delle donne nell’esercizio della leadership politica e sociale e la violenza sui minori, fenomeno acuito dalla Rete.
Il diritto alla cittadinanza va di Pari passo con il calo demografico?
Il Ministro Bonetti ritiene che «i temi siano correlati. Bisogna ragionare sulla tendenza alla denatalità nel nostro Paese che ormai ha raggiunto livelli drammatici. Anche gli immigrati in Italia mostrano una minore propensione ad avere figli. Quindi, in realtà, il problema è oggi restituire a tutte le famiglie nel nostro Paese prospettive di speranza concreta, e questo significa lavoro femminile, servizi educativi, investimento sulla popolazione giovanile, sostegno economico alle spese educative, che è, in poche parole, il Family Act».
Il testo integrale dell’intervista è disponibile in italiano e in inglese