Si è spento all’età di settantasette anni nella sua abitazione romana l’ex parlamentare ed ex sottosegretario Luigi Covatta, intellettuale socialista di formazione cattolica che contribuì alla formulazione del riformismo del nuovo corso del Psi guidato da Bettino Craxi.
Dal 2009 era alla direzione del periodico “Mondoperaio”, rivista culturale socialista fondata da Pietro Nenni. Dopo la fine del Partito socialista italiano di Craxi, svolse un’intensa attività pubblicistica, pubblicando nel 2005 per i tipi di Marsilio Editore il saggio “Menscevichi. I riformisti nella storia dell’Italia repubblicana”, mentre in seguito, assieme a Gennaro Acquaviva, curò le edizioni di “Moro. Fermezza e trattativa trent’anni dopo” (2008) e de “La ‘grande riforma’ di Craxi” (2010).
Nel 2018 fu uno dei fondatori della Fondazione Socialismo, che l’anno seguente avrebbe acquisito la proprietà della rivista “Mondoperaio”.
Un cattolico nel Psi di Craxi
Nato a Forio d’Ischia il 15 maggio del 1943, il suo impegno in politica ebbe inizio quando era ancora studente, periodo durante il quale assunse l’incarico di segretario nazionale dell’Intesa Universitaria, organizzazione di ispirazione cattolica.
E da cattolico di sinistra nel 1972 si candidò alle elezioni politiche nelle liste del Movimento Politico dei Lavoratori di Livio Labor, l’ex presidente delle Acli che aveva scelto il socialismo. In seguito anche Covatta aderì al Psi e, nelle vesti di intellettuale divenne direttore del Centro Studi del partito, che contribuì all’elaborazione ideale e programmatica del nuovo corso a esso impresso da Craxi a partire dalla seconda metà degli anni Settanta.
Sottosegretario nei governi pentapartito
Dal 1979 al 1994 fu dapprima deputato e quindi senatore socialista, una fase della sua vita politica nella quale ricoprì diverse cariche di governo: dal luglio 1986 fu sottosegretario alla Pubblica istruzione nell’esecutivo presieduto da Craxi, medesimo incarico avuto successivamente nei governi presieduti dai democristiani Giovanni Goria e Ciriaco De Mita, fu poi sottosegretario ai Beni culturali nei governi Andreotti VI e VII.
Dal 1992 al 1994 fu vicepresidente della Commissione parlamentare per le Riforme istituzionali, dal 1993 al 1994 di quella Lavoro del Senato. Dopo la dissoluzione del Psi, Covatta aderì all’aggregazione di centro del Patto per l’Italia, dal quale venne candidato al Senato senza tuttavia venire eletto. Nella sua fase iniziale partecipò alla costituzione dei Democratici di Sinistra, ma in seguito se ne distaccò.
Giornalista e uomo di cultura
In veste di giornalista collaborò con numerose testate della carta stampata, tra le quali “Avanti!”, “Relazioni sociali”, e “Le ragioni del socialismo”; insidertrend.it intende ricordane la figura attraverso un contributo tratto dall’archivio audio, la registrazione di un suo intervento nel corso della presentazione del saggio storico-politico “Democristiani, cattolici e Chiesa negli anni di Craxi”, opera a cura di Gennaro Acuaviva ed edita da Marsilio nel 2008, un evento che ebbe luogo a Roma, presso la Biblioteca di Storia Moderna in via Michelangelo Caetani il 28 febbraio 2019.