Conclusa la presentazione ufficiale, la curatrice e la dottoressa Alessia Vedova condurranno la visita virtuale a una mostra che è un grande spettacolo, come del resto il tema richiede. Un percorso nella storia dell’architettura e del costume intrecciato da musica e di immagini affascinanti.
Raccontare come il Polesine sia stato terra di teatri
Tra Ottocento e Novecento ce n’erano almeno cinquanta, tutti o quasi dedicati alla musica e al canto. Un numero stupefacente, se si tiene conto di com’erano questa terra a quel tempo. Per realizzarli e tenerli in attività molti cittadini si autotassarono, ma poi le difficoltà finanziarie e l’avvento del cinematografo ne segnarono la decadenza.
In anni recenti, però, la rinascita, con il loro restauro e la ripresa delle rappresentazioni. Nelle stagioni del passato, i pochi denari e la molta competenza spinsero i gestori a puntare su cantanti giovani dei quali intuivano le potenzialità. In questi luoghi, infatti, debuttò Beniamino Gigli e, appena trentenne, si esibì Luciano Pavarotti. Calcarono quei palcoscenici anche Antonio Cotogni, Maria Callas, Renata Tebaldi, Giulietta Simionato, senza dimenticare Katia Ricciarelli, figlia di queste terre di contadini.
ATTENZIONE! È indispensabile confermare la propria partecipazione compilando il link: https://forms.gle/iTbpL4NsC4BiEixdA
La conferenza stampa si svolgerà sulla piattaforma Zoom
Il link per accedere alla conferenza verrà inviato a tutti coloro che comunicheranno la loro adesione.