All’età di novantanove anni, nel castello di Windsor è morto il principe Filippo e duca di Edimburgo, consorte della regina Elisabetta II.
«È con profonda tristezza che sua maestà la regina annuncia la morte del suo amato marito», queste le parole dell’annuncio dell’avvenuta scomparsa fatto da Buckingham Palace. Nel Regno Unito Union Jack a mezz’asta, tuttavia, sempre le fonti di Palazzo, hanno reso noto all’emittente radiotelevisiva pubblica BBC che non vi saranno funerali di Stato per il membro della famiglia reale scomparso, questo, è stato affermato, «nel rispetto delle consuetudini e delle volontà» del defunto.
Dunque, le esequie si svolgeranno in forma privata, seppure con gli onori tributati a una personalità di questo livello. La salma di Filippo resterà nel castello di Windsor fino al momento della cerimonia religiosa, che avrà luogo nell’adiacente cappella di St George, alla presenza della famiglia reale e di una rappresentanza di ospiti.
Lutto nazionale: il Regno Unito si ferma
Un rintocco di campane lento suonate nell’abbazia di Westminster, uno al minuto, hanno scandito ciascuno dei novantanove anni da lui vissuti. Contestualmente, il Governo britannico ha dichiarato il lutto nazionale, un periodo durante il quale verranno cancellate o rinviate le attività pubbliche precedentemente previste.
Lunedì si svolgerà una seduta straordinaria della Camera dei Comuni nel corso della quale verrà commemorato il duca, «lo ricorderemo per il suo contributo alla nazione e per il suo solido supporto alla regina», ha al riguardo dichiarato il premier Boris Johnson parlando alla stampa fuori da Downing Street.
Filippo, che era nato a Corfù nel 1921 e che quindi avrebbe compiuto cento anni il prossimo 10 giugno, era stato dimesso di recente dall’ospedale a seguito di alcune settimane di degenza causate da una non meglio precisata infezione, che però non sarebbe derivata dal Covid-19, infezione alla quale si erano poi aggiunti problemi cardiaci.
La vita del duca di Windsor
Da sempre punto di riferimento della corte britannica, Filippo di Edimburgo aveva celebrato a novembre i settantatré anni di matrimonio con la consorte novantacinquenne, la regina Elisabetta II.
Convertitosi all’anglicanesimo soltanto al momento del matrimonio con Elisabetta II, aveva preso il suo cognome, Mountbatten, degli antenati di parte materna. Dalla sua unione con la regina sono nati quattro figli: Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo.
Filippo, come lo sarebbe stato in seguito suo figlio, il principe Carlo, era stato un ufficiale della Royal Navy e, in questa veste, combatté durante la Seconda guerra mondiale. Egli è stato considerato un pilastro della casa regnante, in particolare della regine, seppure la sua immagine si sia caratterizzata, oltreché per lo stile, anche per la discrezione.
Nella quiete di Windsor
Ritiratosi a vita privata nel 2017, compariva ormai di rado al fianco della sovrana sua consorte. L’ultimo evento pubblico al quale aveva preso parte risaliva a due anni fa, in occasione del matrimonio di sua nipote lady Gabriella. Nello stesso periodo era stato costretto a rinunciare alla guida e alla patente per aver provocato, all’età di novantasette anni, un incidente stradale nei pressi della residenza reale di campagna a Sandringham.
Quest’ultimo periodo della sua vita lo aveva trascorso con Elisabetta al riparo dal clamore, nella pace del castello di Windsor, alla fine costretto all’isolamento cautelare a causa della pandemia.
Era apparso esclusivamente in alcune fotografie ufficiale, come quelle scattate in novembre al suo anniversario di nozze e a gennaio quando fece da testimonial alla sicurezza del vaccino ricevuto.
Giocatore di polo, driver fino a tarda età di calesse e di autovetture fuoristrada, pittore d’acquerelli, venne considerato un co-protagonista nello scenario della monarchia britannica del XXI secolo.