INTELLIGENCE, spionaggio. Arrestate in Turchia ventisei persone accusate di spionaggio militare

Da Spinaceto ad Ankara tutto il mondo è paese, poiché l’oggetto delle spie 4.0 è la Difesa e la sua industria. Il «giro di vite» di Erdoğan sui «nemici» annidati nello strategico settore

Lo rivela la rivista online DefenseNews, testata sponsorizzata dal gigante dell’industria aerospaziale Northrop Grumman, che, in un articolo pubblicato oggi a firma Burak Ege Bekdil, rende noto come le forze di sicurezza e i servizi segreti di Ankara nella giornata di ieri abbiano arrestato ventisei persone nel corso di un’operazione congiunta.

Sul capo degli arrestati grava la pesante accusa di spionaggio a danno dell’industria della Difesa, nonché di essere appartenenti a quella che il Governo turco persieduto da Recep Tayyip Erdoğan afferma essere l’organizzazione terroristica segreta gestita dal religioso musulmano auto-esiliatosi negli Usa Fethullah Gulen, un’accusa ricorrente negli ultimi anni da quando nel Paese anatolico venne tentato un colpo di stato militare.

Secondo fonti riconducibili alla polizia turca gli arresti sarebbero stati effettuati in cinque diverse province del Paese, in seguito, un tribunale antiterrorismo ha rilasciato sette sospetti, confermando però l’arresto degli altri diciannove.

Secondo gli ambienti giudiziari turchi «la scoperta di questo gruppo di spie»  rivelerebbe «l’infiltrazione gulenista nell’industria della difesa nazionale del Paese».

Il predicatore islamista Fethullah Gulen, un tempo sodale di Erdoğan ma da anni acerrimo avversario di quest’ultimo, ha trovato asilo negli Usa e vive da tempo in Virginia, dato che finora Washington non ha mai concesso la sua estradizione in Turchia, vigorosamente richiesta da Ankara.

Le persone accusate di spionaggio

Un funzionario della sicurezza turca ha reso noto che le ventisei persone arrestate sono ex dipendenti di enti controllati dallo Stato, sedici lavoravano presso industrie aerospaziali turche, quattro sono esperti di elettronica già dipendenti della Aselsan, la maggiore società del settore armiero della Turchia, due sono informatici esperti di software militare della Havelsan, due erano membri del Tubitak, il Consiglio per la ricerca scientifica e tecnologica turco, uno lavorava alla  Roketsan, società produttrice di sistemi missilistici, infine, uno è un ex dipendente della Defense procurement agency governativa.

Tutti loro finiranno sotto processo e, nel frattempo, in attesa del verdetto del tribunale dovranno affrontare una detenzione lunga forse degli anni.

Una lunga serie di arresti

Nel dicembre del 2018 diverse decine di ingegneri e di funzionari che lavoravano nel settore industriale della Difesa, applicati allo sviluppo di progetti nazionali di sviluppo di sistemi d’arma che le autorità di Ankara descrissero come «programmi di rilevanza critica», vennero tratti in arresto nel quadro di un’indagine di vaste dimensioni.

Più recentemente, nello scorso mese di gennaio, sei persone sospettate di una presunta frode nei contratti dell’industria della Difesa vennero invece arrestati nel corso di un’operazione segreta effettuata congiuntamente da parte delle forze di polizia dal MIT, Millî İstihbarat Teşkilâtı, organismo di intelligence nazionale. L’accusa era quella di aver ceduto a fronte del pagamento di una somma di denaro a società estere del settore armiero dei dati riservati, nonché informazioni coperte da segreto relative a programmi dell’industria della difesa, questo al fine di influenzare alcuni importanti programmi di sviluppo in essere.

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