«Desidero esprimervi di tutto cuore la mia vicinanza e il mio sostegno in questo periodo di dura prova che state attraversando per vivere con fedeltà la vostra vocazione», ha scritto il Papa in una missiva inviata alla comunità monastica di Bose.
«Sono ben al corrente – ha sottolineato poi Bergoglio – di quanto in questi ultimi mesi le gravi difficoltà che avevano portato alla Visita apostolica e all’emanazione del Decreto singolare si sono purtroppo accresciute a causa del prolungato ritardo frapposto all’esecuzione delle decisioni della Santa Sede ivi contenute».
«Andate avanti – ha egli quindi spronato – nella vita fraterna nella carità e nella testimonianza di ricerca della radicalità evangelica nella preghiera, nel lavoro e nell’ospitalità. La dimensione ecumenica che vi caratterizza e il vostro anelito operoso per l’unita dei cristiani sono tesoro prezioso che la Chiesa vuole custodire, vegliando sulla sua autenticità e fecondità».
Francesco ha poi invitato i membri della Comunità di Bose a non lasciarsi «turbare da voci che mirano a gettare discordia tra voi: il bene dell’autentica comunione fraterna va custodito anche quando è alto il prezzo da pagare. Così come la fedeltà in tali momenti consente di cogliere ancor più la voce di Colui che chiama e dà la forza di seguirlo».
Prima di partire per il suo viaggio in Iraq, Bergoglio aveva incontrato in Vaticano il nuovo priore, frate Luciano Manicardi.
