TRASPORTI, aerei cargo. Amazon Air potrebbe diventare una compagnia aerea aperta ai terzi

Da Cincinnati e Wilmington Air Park, negli Usa, il «braccio aereo» di Jeff Bezos punterà a offrire servizi di consegna dai magazzini dei rivenditori alla clientela e non a replicare il modello «completo», ovvero «door-to-door»

Lo riferisce il periodico online specializzato Air Cargo Italy in un articolo pubblicato il 23 febbraio scorso (https://aircargoitaly.com/amazon-air-potrebbe-diventare-una-compagnia-aerea-aperta-ai-terzi/), nel quale veniva ripreso un report del Chaddick Institute for Metropolitan Development della DePaul University, che aveva ventilato l’ipotesi di un’offerta di trasporto a terze parti effettuabile da Amazon Air e che aveva previsto un’espansione della flotta della compagnia a duecento velivoli per il 2028.

Nel documento viene preso in particolare considerazione il prossimo avvio dell’hub aeroportuale Amazon a Cincinnati, nonché l’arrivo del gruppo di Jeff Bezos nel Wilmington Air Park, entrambe località dell’Ohio.

Secondo gli analisti – prosegue l’articolo -, dai due centri il braccio aereo di Amazon punterà a offrire servizi di consegna dai magazzini dei rivenditori alla clientela e non a replicare il modello «completo», ovvero door-to-door, di integratori come UPS e Fedex, con una rete di collegamenti che potrà coprire il 95% del territorio statunitense con il servizio Prime, ovvero con recapito il giorno successivo a quello dell’ordine.

«Un network del genere sarebbe prezioso sia per Amazon che per i rivenditori di terze parti che vendono su piattaforme diverse», si legge nel documento.

Una simile conclusione, rileva quindi AirCargoNews, era stata prospettata anche da un report di Morgan Stanley pubblicato nel novembre scorso, nel quale si ipotizzava addirittura l’avvio di un’offerta di questo tipo negli Usa entro la fine di quest’anno.

L’analisi rileva inoltre come, sia la flotta sia i collegamenti di Amazon Air, siano cresciuti in modo sostenuto negli ultimi mesi. Nel dettaglio, secondo il report la compagnia ha aumentato le connessioni giornaliere del 15% tra agosto e febbraio a livello globale.

Circa dell’8% l’incremento riscontrato negli Stati Uniti, cosa che lascia supporre che ancora maggiore sia stato lo sviluppo delle attività in Europa, dove Amazon ha da poco inaugurato il suo nuovo hub di Lipsia (solo in Italia la compagnia ha recentemente avviato nuovi servizi con la Sicilia e la Sardegna).

Quanto alla flotta, secondo lo studio questa nello stesso intervallo è passata da 56 a 68 mezzi, dei quali attualmente 59 in attività, una flotta destinata a crescere fino a 66 unità entro il prossimo mese di giugno.

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