Davanti alle grandi sfide che la vita decide di sottoporci possiamo decidere di rispondere in due modi: tirandoci indietro, e catalogandole come insuperabili, oppure rimboccandoci le maniche, facendo leva sulla passione e sulla curiosità di cui tanto parlavano anche gli antichi filosofi e che caratterizzano l’essere umano.
È proprio intorno a queste due emozioni, la passione e la curiosità, che si delinea la personalità di Enrico Conforto, nuovo candidato al programma di Aurora Fellow, per cui ha superato due delle tre prove previste e ha ricevuto in soli cinque giorni i due endorsement dei quali aveva bisogno, unitamente a una proposta di internship.
Alla ricerca di «endorsement»
«Quando ho iniziato la mia ricerca degli endorsement – egli afferma – avevo davvero poco tempo, perché la sessione d’esame era alle porte, così mi sono dedicato notte e giorno a quell’obiettivo. Ai miei coetanei dico: non ponetevi dei limiti, se avete uno scopo inseguitelo con tenacia e impegnatevi per raggiungerlo. Rimarrete sorpresi dai risultati che raggiungerete».
Infatti, per accedere ad Aurora Fellow, il programma europeo ideato da Jacopo Mele e rivolto a tutti i giovani under 20 che desiderano mettersi in gioco e allenare le proprie abilità imprenditoriali, è necessario ottenere due endorsement, ovvero due riconoscimenti delle proprie attitudini e capacità in un settore nuovo da parte di professionisti autorevoli ed esperti.
«Più che un traguardo – sottolinea sempre Enrico -, Aurora Fellows è una prospettiva tra passato e futuro, un’esperienza rivolta a chi vuole porsi continuamente degli interrogativi, superare i propri limiti e andare alla ricerca dell’ignoto, senza mai accontentarsi di quel che si conosce già, ma sfruttando il motore della passione per spostare l’asticella sempre un po’ più in alto».
Sin dall’infanzia, per Enrico Conforto la parola d’ordine è stata «osare»: nel basket, quando, nonostante le sue iniziali mancanze tecniche, è riuscito a diventare titolare delle giovanili, capitano della squadra e militante in serie C Gold con la maglia dell’Abet Basket Bra, e nella scuola, dove la sua propensione alle materie scientifiche lo ha spinto ad iscriversi al liceo classico, con l’intenzione di migliorarsi dove si sentiva più carente.
Networking e lavoro di squadra
Risalgono a questi anni anche le competizioni culturali di matematica, fisica, italiano e latino a cui ha preso parte, salendo per due volte sul podio delle Olimpiadi della Cultura e del Talento e cominciando ad affinare le proprie capacità di networking e lavoro di squadra.
«Ogni volta che mi ritrovo a lavorare in team, mi rendo conto di quanto siano importanti la capacità di ascolto e l’empatia. Cerco sempre di cogliere le dinamiche interne del gruppo, osservo i miei compagni e li ascolto. Non è un caso che, come diceva Zenone, abbiamo una bocca e due orecchie».
Infine, nel 2019, viene nominato Alfiere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, diventando, quell’anno, l’unico cuneese a ricevere questo premio d’eccellenza al Quirinale.
Oggi Enrico Conforto è uno studente di finanza alla Bocconi di Milano, dove ha fondato, insieme ad alcuni suoi compagni, l’associazione studentesca SEDS (Students for the Exploration and Development of the Space), il primo chapter italiano di una rete internazionale con l’obiettivo di diffondere tra i giovani l’interesse nella space economy.
«Tra tutti i sogni che indirizzano il mio cammino – conclude Enrico – credo si possa cogliere un denominatore comune: riuscire a lasciare un segno, un’impronta. Trovare un modo per contribuire, anche soltanto in minima parte, al flusso inesorabile e continuo del progresso».
Aurora Fellows
Aurora Fellows è un progetto di respiro europeo, nato dall’idea di Jacopo Mele e dalla condivisione di saperi e metodi di un’ampia rete di enti e fondazioni che si occupano di imprenditoria giovanile. Ne fanno parte tra gli altri Fondazione Homo Ex Machina, Fondazione Golinelli, Junior Achievement Italia e Fondazione Mondo Digitale.