IRAN, cristiani. Nuovo vescovo cattolico a Teheran

La comunità cattolica di rito latino nella Repubblica Islamica fondata dall’ayatollah Khomeini conta duemila fedeli. Sei sono le parrocchie: quattro a Teheran, una a Tabriz e una a Isfahan

Quella cattolica latina dell’Iran è una comunità di ridotte dimensioni, tra le più piccole comunità cristiane in un Paese dove sono presenti anche caldei e armeni e altre confessioni cristiane.

In Iran giungerà nel suo primo incarico pastorale  l’arcivescovo Dominique Mathieu, ordinato il 16 febbraio scorso (giorno nel quale si celebra la festa di San Maruta, patrono dell’Iran) dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali.

Francescano conventuale, Mathieu è stato ordinato nella basilica dei Santi Apostoli a Roma, e ha scelto come motto episcopale «Deus Meus in te confido». È chiamato a reggere l’antica diocesi di Isfahan, eretta il 12 ottobre 1629 e arcidiocesi dall’1 luglio 1910, ora unita a Teheran.

Una diocesi difficile, senza vescovo da cinque anni, da quando il suo predecessore, l’arcivescovo Ignazio Bedini (salesiano), aveva rassegnato le dimissioni per raggiunti limiti di età. Con lui erano andati via tutti i salesiani presenti nel Paese asiatico, nonostante la lunga tradizione di presenza. In questi cinque anni, amministratore apostolico dell’arcidiocesi sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis è stato il lazzarista Jack Youssef, nato a Teheran nel 1971, facente parte dell’eparchia caldea della capitale iraniana.

«Mathieu – ha sottolineato il cardinale Sandri – ora parte per l’antica e nobile terra persiana, compiendo a ritroso il percorso dei Magi che da quelle zone si misero in cammino scrutando le stelle e cercando il Salvatore».

Nato ad Arlon (Belgio) nel 1963, l’arcivescovo Mathieu è stato ordinato sacerdote nel settembre 1989; nel 2013 è stato incardinato nella Custodia provinciale d’Oriente e di Terra Santa con sede in Libano; nell’ambito del suo ordine ha ricoperto molti incarichi fino a diventare definitore generale e assistente generale per la Federazione europea centrale dei frati minori conventuali. Parla cinque lingue con studi di arabo letterario, fatti a Bruxelles e in Libano.

La comunità cattolica di rito latino in Iran conta duemila fedeli, nella Repubblica Islamica operano sei parrocchie: quattro a Teheran, una a Tabriz e una a Isfahan.

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