CULTURA, libri. In libreria dal 17 febbraio “Avvicinati e ascolta”, di Charles Simic

Con il suo consueto sguardo irriverente e ironico, empatico e attento, il poeta àncora i suoi versi alle molteplici sfaccettature del contemporaneo e, allo stesso tempo, esplora le profondità dell’esperienza umana, cercando in quegli abissi la scaturigine stessa della parola

Avvicinati e ascolta è l’invito che Charles Simic rivolge ai lettori e alle lettrici in questa straordinaria raccolta di liriche inedite. Con il suo consueto sguardo irriverente e ironico, empatico e attento, il poeta àncora i suoi versi alle molteplici sfaccettature del contemporaneo e, allo stesso tempo, esplora le profondità dell’esperienza umana, cercando in quegli abissi la scaturigine stessa della parola poetica.

Dalle poesie stringate e taglienti alle sue più complesse e stratificate riflessioni che toccano ogni aspetto della vita e del mondo, l’opera di Simic continua a presentarci un’inconfondibile voce della poesia moderna. Innovatore nella forma e cronista tanto delle nostre vite interiori quanto delle persone che siamo nel mondo, Simic si dimostra una delle voci più importanti e vitali del nostro tempo.

Non è un caso che questa nuova raccolta si apra con i versi di Ralph Waldo Emerson: «Come se servissero gli occhi per vedere».

Tra il minimalismo di un breve frammento e la fotografia di un istante

Una vera a propria dichiarazione di intenti, non solo dell’opera in questione, ma dell’innato proposito dell’autore, sempre concentrato nel suo compito di andare a fondo alle cose, alla ricerca di quelle realtà che solitamente restano fuori dal nostro campo visivo e nelle quali traspare l’eterna lotta intrapresa dall’essere umano con sé stesso e contro le dinamiche che lo circondano.

Poesie che oscillano tra il minimalismo di un breve frammento e la fotografia di un istante, dove ciò che è apparentemente reale si fonde con l’onirico. Un’ellissi che lascia il lettore come di fronte a un quadro che deve contemplare con il suo personale sguardo, disposto non a sentire, bensì ad ascoltare.

Avvicinati e ascolta è la vocazione, l’invito che da sempre racchiude la poesia di Simic. La sua lirica, vicina alla prosa, sobria, a tratti persino cupa, possiede la raffinata chiaroveggenza di saper far brillare quei luoghi, persone o sentimenti che raramente vengono toccati dalla luce. Una penombra in cui non di rado si cela l’essenza di una realtà spesso rivestita di tragedia, per quanto dissimulata dall’ironia. Simic è il perfetto Cicerone per guidarci in quegli angoli nascosti che non vogliamo o che non abbiamo imparato ad osservare.

La traduzione è a cura di Damiano Abeni e Moira Egan.

«Simic ha sempre sfidato e deliziato il suo pubblico con una scrittura meravigliosa e surreale, che obbliga il lettore a mettere in discussione la validità delle sue stesse percezioni». Washington Post

«Uno dei poeti americani più raffinati. Straordinariamente coinvolgente, estremamente lucido». New York Review of Books

Charles Simic

Classe 1938, Charles Simic è un poeta statunitense di origine serba. Attivo fin dagli anni Settanta, ha vinto molti dei più importanti premi a cui un poeta può aspirare, e tra questi il Premio Pulitzer per la poesia nel 1990, il prestigioso Wallace Stevens Award conferito dalla Academy of American Poets, il Griffin International Poetry Prize e la Frost Medal.

In Italia ha vinto il Premio Napoli (2009), e nel 2015 gli è stato assegnato il Premio Letterario Internazionale Laudomia Bonanni, un riconoscimento annuale che celebra la carriera di un poeta di fama internazionale. Simic contribuisce spesso alla New York Review of Books, rivista per la quale scrive saggi su svariati argomenti quali filosofia, jazz, arte, vita sociopolitica.

È professore emerito alla University of New Hampshire, dove ha insegnato dal 1973. Autore prolifico, tra le sue opere pubblicate in Italia ricordiamo Il mondo non finisce (Donzelli, 2001), Club midnight (Adelphi, 2008) e Il mostro ama il suo labirinto (Adelphi, 2012).

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