Tecnologia e rigenerazione urbana: nasce l’app di realtà aumentata per riscoprire la periferia di Firenze. Si tratta di “Rifrediamo” il progetto di rigenerazione urbana che grazie alla tecnologia e al coinvolgimento dei giovani under diciotto mira alla creazione di un percorso multimediale alla scoperta dei luoghi simbolo del quartiere fiorentino di Rifredi.
Per sostenere la realizzazione del progetto a partire da lunedì 8 febbraio sarà possibile partecipare al crowdfunding facendo una donazione sulla piattaforma Eppela (www.eppela.com/rifrediamo).
Il progetto, che vede coinvolta Macramè, cooperativa sociale che da anni si occupa di progettualità rivolta ai giovani e ai loro bisogni, è realizzato all’interno dell’iniziativa Social Innovation Jam 2 promossa da Fondazione CR Firenze, all’interno di Siamosolidali, in collaborazione con Impact Hub Firenze e Feel Crowd. L’iniziativa nasce per favorire la reciproca contaminazione tra il mondo non profit e le nuove generazioni: a partire da una sfida organizzazioni e giovani under trentacinque hanno progettato insieme in questi mesi una nuova soluzione sociale, trasformandola poi in campagna di crowdfunding.
Rifrediamo: un percorso di «realtà aumentata»
L’obiettivo economico grazie al quale sarà possibile finalizzare il progetto è di 6.000 euro, al raggiungimento del quale Fondazione CR Firenze raddoppierà il budget. I fondi raccolti verranno impiegati per la realizzazione dell’app, della quale si occuperà l’impresa fiorentina Officine Valis, esperta nella realizzazione di applicazioni in realtà aumentata, e alla realizzazione di tutto ciò che serve per l’allestimento del percorso di realtà aumentata, che si conta di inaugurare a giugno 2021.
“Rifrediamo” diventerà una mostra a cielo aperto permanente, svelando il fascino di un quartiere ricco di storia e al contempo carico di modernità.
Con l’app, mediante il proprio smartphone sarà possibile inquadrare i luoghi individuati dai ragazzi di Porto delle Storie, scuola di scrittura per giovani dell’associazione Macramè, e scoprire così, grazie alla realtà aumentata, i punti di interesse com’erano, come saranno o come sono stati. Grazie a essa, inoltre, si potranno ascoltare aneddoti e curiosità in compagnia degli attori Alessandro Riccio e Gaia Nanni che daranno voce alle storie del quartiere. Il progetto è stato pensato dal team composto da Macramè e Agnese Giorgetti, Giulia Guastalegname, Lucia Pandolfo e Martina Giorgi.
Periferia: un quartiere che vive
La campagna di crowdfunding durerà quaranta giorni e al termine di essa, in primavera, partiranno i laboratori della fase residenziale del progetto, in cui i ragazzi raccoglieranno le testimonianze del quartiere e scriveranno le storie che saranno la voce narrante del percorso multimediale.
A maggio sarà la volta della realizzazione dell’app in virtual reality e a giugno la creazione e l’allestimento del percorso, al quale seguirà una festa di inaugurazione del progetto. Grazie a questa iniziativa le principali realtà associative del quartiere di Rifredi avranno modo di fare rete tra loro e promuoversi all’esterno coinvolgendo turisti e curiosi per il suo valore culturale e innovativo.
«Abbiamo deciso di partecipare a questa sfida – ha affermato Alessandro Guarducci, presidente di Macramè Cooperativa Sociale – perché crediamo molto nei giovani e nel loro potenziale. La rigenerazione sociale dei quartieri deve passare dalla partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, dalle loro storie, dalla loro capacità di leggere e interpretare la contemporaneità e a maggior ragione in un quartiere storico come quello di Rifredi. Per fare questo, abbiamo deciso di utilizzare l’esperienza del crowdfunding come strumento sociale, provando a produrre una app di realtà aumentata da donare al quartiere e che sia in grado di raccontare Rifredi con nuovi occhi e parole».
«Con l’iniziativa Social Innovation Jam – ha invece sottolineato Gabriele Gori, direttore generale di Fondazione CR Firenze -, la Fondazione si è posta l’obiettivo di fornire gli strumenti per creare innovazione nel Terzo Settore. Ringrazio Macramè per aver accolto questa sfida e i giovani per aver contaminato e arricchito questo percorso con le proprie competenze. Spetta ora alla comunità fare la propria parte per trasformare l’idea in cui ha creduto questo team in realtà. La Fondazione si augura che la partecipazione sia la più ampia possibile».