Alla presentazione ufficiale dei risultati conseguiti nel 2020 del gruppo industriale delle telecomunicazioni svedese, il presidente e CEO Börje Ekholm ha esordito affermando che «Ericsson, nonostante la pandemia, ha consolidato la propria posizione sui mercati anche grazie alla sua leadership in campo tecnologico, gli investimenti e il costante efficientamento aziendale».
Sempre secondo Ekholm, il Gruppo, che è attivo nel settore 5G anche grazie ai 127 contratti stipulati e le 79 reti operative in tutto il mondo, ha registrato un incremento pari al 5% delle vendite, con un margine operativo del 12,5% (5,0%), che lo ha portato al superamento del target precedentemente fissato per il 2020, conseguendo addirittura con due anni di anticipo gli obiettivi prefissati per il 2022.
In crescita anche il margine lordo dei servizi digitali, giunto al 41,0% (38,1%) nel IV trimestre 2020, un incremento reso possibile anche a seguito della semplificazione del portafoglio prodotti, del minor numero di contratti critici, di una quota crescente delle vendite di software e di minori costi di erogazione dei servizi.
Secondo i manager scandinavi, il portafoglio cloud-native 5G possiederebbe elevate potenzialità, con i nuovi contratti stipulati con la clientela che inizieranno a generare ricavi nel corso dei prossimi dodici-diciotto mesi. Inoltre, «mediante un piano selettivo di investimenti in ricerca e sviluppo contiamo di cogliere ulteriori opportunità».
Il business emergente e le altre vendite in crescita sono state rinvenute nel settore delle offerte aziendali, quali le piattaforme IoT, integrate dall’acquisizione di Cradlepoint.
Il consiglio di amministrazione proporrà la distribuzione di un dividendo paria a 2,00 corone svedesi (euro 1,98) per titolo azionario, una scelta che sottolinea la fiducia nella posizione commerciale e finanziaria del Gruppo.
È noto come la pandemia abbia rapidamente accelerato il generale processo di digitalizzazione del lavoro, in una prospettiva di attività da remoto prolungata nei prossimi mesi, se non anni.
Lo stesso Ekholm ha affrontato questo argomento, affermando che al riguardo «un’infrastruttura digitale resiliente si rende fondamentale Recepiamo diversi segnali da paesi e imprese che rinvengono nel 5G una tecnologia chiave di accesso, in particolare dove essa è stata implementata, cioè in Australia, Medio Oriente, Nordest asiatico e Stati Uniti».
Egli ha poi aggiunto che: «La pandemia ha messo a nudo il divario digitale, ma la rapida diffusione del 5G è un modo veloce per colmarlo». Tuttavia, il tema della tecnologia 5G permane un aspetto delicato, poiché la decisione del Regolatore svedese delle telecomunicazioni di escludere i fornitori cinesi dalla rete 5G nazionale potrebbe esporre a rischi le operazioni di Ericsson in Cina. «La nostra attività in 180 mercati è stata costruita sul libero scambio e sui mercati aperti e competitivi, ciò ha anche assicurato lo sviluppo di un unico standard globale per le telecomunicazioni mobili. È dunque fondamentale che le risposte alla situazione geopolitica salvaguardino lo straordinario valore associato a quegli standard operativi, per il 5G e non solo».