Secondo gli investigatori si tratta di un giovane estremista di destra che progettava la costituzione di un gruppo eversivo con finalità terroristiche. Particolarmente inquietanti i contenuti delle sue conversazioni in chat, dalle quali è emerso che erano in fase di pianificazione attentati simili a quelli compiuti a Utoya (Norvegia) e a Christchurch (Nuova Zelanda).
Le accuse formulate dalla polizia sono pesanti e spaziano dall’associazione per delinquere con finalità di terrorismo e propaganda, all’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo.
Il ventiduenne savonese è stato tratto in arresto questa mattina all’alba nel corso di un’operazione effettuata dalla Digos di Genova e di Savona in collaborazione con il Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno della Direzione centrale della polizia di prevenzione.
L’operazione delle forze di sicurezza ha interessato gli ambienti della destra radicale contigui al terrorismo di matrice suprematista. Essa si è collegata a una precedente indagine giudiziaria avviata del 2019 dalla Procura della Repubblica di Torino.
L’arrestato avrebbe costituito in concorso con altri suoi coetanei un’organizzazione di matrice neonazista denominata “Nuovo ordine sociale”, finalizzata al reclutamento di altri militanti e alla pianificazione di atti estremi e violenti a scopo eversivo.
I contatti avvenivano tramite piattaforme di messaggistica o mail, con le quali gli utenti si scambiavano materiali apologetici e antisemiti nei quali si incitava a una «rivoluzione violenta» contro quello che veniva definito «lo Stato occupato dai sionisti», oltreché all’eliminazione anche fisica degli ebrei.
Il gruppo aveva anche rinvenuto dei riferimenti internazionali, quali i movimenti suprematisti americani dell’Atom Waffen Division.
Sulla base dei contenuti delle chat intercettate dagli investigatori, il disegno eversivo in fase di elaborazione e attuazione si spingeva fino alla pianificazione di veri e propri attentati nei quali le persone coinvolte si dicevano anche disposte a sacrificare la vita.
In alcune conversazioni si è parlato di School Shooting, di possibili attacchi terroristici alle scuole, o di Day of rope, definizione utilizzata negli ambienti eversivi di estrema destra per definire l’assassinio di coloro i quali vengono considerati traditori.
«Voglio fare una strage a una manifestazione di femministe. Donne ebree e comuniste sono i nostri nemici. Le donne moderne sono senza sentimenti, bambole di carne». Si tratta di alcune frasi intercettate nel corso delle comunicazioni del savonese arrestato.
E ancora: «Gli ebrei sono il male primo da eliminare. Gli ebrei sono nati per distruggere l’umanità, da sterminare: io una strage la faccio davvero. L’unica cosa da fare è morire combattendo».
L’operazione antiterrorismo ha interessato diverse città italiane, sono state effettuate una dozzina di perquisizioni nelle abitazioni di militanti di estrema destra a Savona e Genova, Torino, Cagliari, Forlì, Cesena, Palermo, Perugia, Bologna e Cuneo.