Lorenzo Bertin produce vino, vino di qualità. La sua azienda è la Cantina Colli Euganei di Vò, il paese italiano divenuto tristemente noto, suo malgrado, per essere stato il primo ad aver registrato una vittima a causa del coronavirus, quando la cosiddetta «zona rossa» era stata estesa soltanto a quel comune del Veneto e ai pochi altri del Lodigiano.
Bertin, assieme ad altre persone della sua zona, ha deciso di impegnarsi in una attività solidale che merita una lode e una menzione, il Progetto Vo’ per la ricerca, il cui sviluppo è stato reso possibile dal concorso di altri soggetti, anche istituzionali.
Adesso e fino a Pasqua, acquistando nei negozi e nei supermercati una bottiglia di vino da loro prodotta si contribuisce a finanziare la ricerca scientifica presso l’Università di Padova.
Sempre a Padova, nel marzo del 2020 per iniziativa di tre ingegnosi ragazzi è nata una start up che si pone l’obiettivo di contribuire a rivoluzionare il mondo dell’export online del Made in Italy di qualità.
Si tratta di VIAMADEINITALY, concretizzazione pratica dell’innovativa idea di Marco Reiter, Tommaso Zanin e Marco Mutto, soluzione che permette la connessione rapida delle imprese artigianali italiane con i potenziali acquirenti sui mercati nazionale e internazionali.
Insidertrend.it ha voluto mettere assieme tutte queste persone davanti a un microfono per stimolare l’interesse nei confronti di questo genere di iniziative, un modo per trarre insegnamenti utili da un confronto generazionale tra coloro i quali «vivono l’impresa» e «vivono di impresa».
Il progetto Vo’ per la ricerca
Il progetto VO’ per la ricerca continua ad apportare il proprio contributo in favore del lavoro svolto dai ricercatori dell’Università di Padova, in particolare nella lotta al Covid-19.
Acquistando una bottiglia di Seprino spumante doc Colli Euganei oppure di Rosso Colli Euganei doc in uno dei punti vendita aderenti all’iniziativa una parte del ricavato del prezzo pagato verrà conferito al Dipartimento di Microbiologia e Microbiologia Clinica dell’Università di Padova e, inoltre, ai promotori del turismo nel territorio comunale di Vo’, uno dei primi Comuni in Italia a venire dichiarato zona rossa.
In sette mesi sono stati già raccolti 120.000 euro. Per ogni bottiglia venduta di questi due vini rappresentativi del territorio, un euro viene destinato all’Università di Padova per la ricerca e dieci centesimi al Comune di Vo’.
L’iniziativa ha potuto contare sulla collaborazione di numerose catene della grande distribuzione organizzata (Gdo), quali Despar, Eurospar, Interspar, Alì, Famila, A&O, Mega, Cadoro, Iperlando, Maxi, Spak, SuperW, Eurospesa, Crai, Autogrill e, per il suo valore, si è aggiudicato anche il premio come miglior progetto per il rilancio del territorio e dell’enogastronomia dal GIST (Gruppo italiano stampa turistica), consegnato nell’ottobre scorso in occasione della LXXVII edizione della fiera TTG Travel Experience di Rimini.
«Siamo soddisfatti del risultato raggiunto in questi mesi – ha affermato Bertin -, questo ci spinge a proseguire nel nostro impegno anche nel 2021, perché in un momento così difficile ci sembra giusto fornire un contributo per sconfiggere il virus e tornare a una vita normale».
Soddisfazione espressa anche dal Rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto, che ha sottolineato l’importanza che riveste la ricerca scientifica in particolar modo in una fase critica come quella attuale.
«Il 2021 ha portato con sé la somministrazione dei primi vaccini contro il Covid-19, segno tangibile dell’importanza della ricerca quale risposta universale alla pandemia. Sono felice, dunque, che il progetto Vo’ per la ricerca, che già ha portato un contributo importante e generoso al nostro ateneo, prosegua anche per i prossimi mesi. Quello di Vo’ è un territorio al quale l’Università di Padova è sempre più legata, grazie agli studi epidemiologici resi possibili dalla straordinaria collaborazione della popolazione».
Viamadeinitaly, una start up che fa da volano alle Pmi
Le imprese artigianali e i giovani brand del Made in Italy, accomunati dalle loro medie dimensioni, che in genere le portano a non superare i dieci dipendenti, condividono tuttavia anche un punto dolente: la carenza di visibilità internazionale.
Infatti, pur producendo beni di alta qualità, l’80 % di tali imprese resta ancora oggi legata a logiche commerciali superate dai tempi se non addirittura obsolete.
Partendo da questi dati, VIAMADEINITALY ha concepito un nuovo modo di esportare online, ponendo a tutti i produttori un nuovo obiettivo strategico: l’incremento esponenziale delle opportunità di visibilità e business.
Per farlo, i tre giovani innovatori patavini rendono accessibili i prodotti agli acquirenti sul mercato internazionali in cerca di qualità, lo fanno servendosi di una piattaforma digitale pensata per connettere istantaneamente le aziende artigianali italiane con buyer, negozianti, distributori, agenti, brand in cerca di terzisti e altri soggetti sul mercato, che, altrimenti, difficilmente riuscirebbero a individuare e contattare le imprese offerenti in modo diretto.
VIAMADEINITALY costituisce dunque un interlocutore accreditato, un vero e proprio «selezionatore di qualità», agendo nel web come una vetrina dinamica dedicata al Made in Italy.
Sulla piattaforma digitale è infatti possibile visionare a piacimento imprese e prodotti commercializzati, prendendo successivamente contatto in modo diretto con il produttore, godendo dell’ulteriore vantaggio di non dover sostenere alcuna spesa di intermediazione.
Ulteriori elementi di interesse relativi alle tematiche affrontate possono venire approfonditi ascoltando l’audio integrale dell’intervista con Lorenzo Bertin e Tommaso Zanin, registrata mercoledì 20 gennaio 2021 (A296)