ENERGIA, Tunisia. Idrocarburi, messa in produzione del giacimento di Halk el-Menzel

Il giacimento petrolifero tunisino di Halk el-Menzel, situato al largo del Golfo di Hammamet, è entrato in produzione preliminare. Esso è in grado di esprimere un flusso giornaliero pari a 5.300 barili di greggio, ma sulla base delle stime elaborate dell’impresa TOPIC, soggetto del Paese nordafricano concessionario, il volume della produzione dovrebbe registrare a breve un incremento e assestarsi su una media quotidiana di 6.000 barili

Al momento risulta in funzione un solo pozzo estrattivo, tuttavia sono in corso i lavori per effettuare la perforazione di altri impianti in concessione, che una volta operativi aumenteranno la capacità produttiva a 11.000 barili.

Le attività di perforazione dei tre pozzi di Halk el-Menzel (pozzi 05, 06 e 07) avevano avuto inizio nel giugno del 2018, ma erano poi state sospese nel mese di settembre a causa della mancata regolarizzazione della situazione giuridica della concessione.

Lo scorso anno il governo di Tunisi ha concesso trenta permessi di esplorazione, un numero in crescita rispetto al 2018. Gli investimenti nel settore sono passati da 72 a 254 milioni di dollari in un anno.

Con una produzione di dieci milioni di barili di greggio era stato però registrato un decremento pari all’8 per cento.

Il ministero dell’Industria del paese nordafricano puntava infatti su un significativo aumento delle attività del comparto Oil&Gas per il 2020, aspettative deluse dal crollo del prezzo del petrolio e dalla devastante pandemia di Covid-19, che hanno imposto una revisione delle previsioni, dopo che il 2019 era apparso come l’anno della ripresa.

I tecnici ministeriali tunisini pongono in evidenza la diminuzione della produzione, i dati relativi al mese di novembre hanno registrato un calo della produzione complessiva di idrocarburi (crude oil e GPL) del 6% rispetto al novembre del 2019.

La media giornaliera è scesa dai 35.600 barili al giorno di fine novembre 2019 ai 32.500 mila barili al giorno di fine novembre 2020. Secondo i dati ufficiali, la chiusura della valvola di el-Kamour, durata dal 16 luglio al 5 novembre, ha avuto un forte impatto sulla produzione nei campi meridionali.

La produzione ha continuato a registrare una diminuzione in diversi campi di el-Borma (-24%), Adam (-37%), Cherouq (-45%), Hasdrubal (-13%), Mld (24%), Ashtart (-6%) e Cercina (-6%).

La produzione nazionale di greggio si è attestata a 1.406 kt a fine novembre 2020, con un calo dell’8% rispetto alla medesima data dell’anno precedente. Infine, le esportazioni di prodotti energetici hanno registrato a fine novembre 2020 un calo in valore del 38%, accompagnato anche da un calo delle quantità di greggio esportate del 31 per cento.

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