Sarà “Underground” di Emir Kusturica il film d’apertura del XXXII Trieste Film Festival che quest’anno, causa pandemia coronavirus, si svolgerà online su Mymovies.it dal 21 al 30 gennaio.
Un film simbolo che vinse la Palma d’oro a Cannes nel 1995, una visionaria allegoria della drammatica storia della Jugoslavia lungo tutta la sua esistenza, dalla lotta partigiana nella Seconda guerra mondiale alla sua sanguino sua dissoluzione, attraverso gli anni della Federativa socialista di Tito.
Nell’occasione verrà assegnato a Miki Manojlović, protagonista del film insieme a Lazar Ristovski, l’Eastern Star Award, da alcuni anni assegnato a personalità del cinema che hanno gettato un ponte tra Oriente e Occidente.
Sul sito www.triestefilmfestival.it sono disponibili le informazioni relative agli accrediti alla manifestazione e alcune anticipazioni sul relativo programma.
Tra i lungometraggi in concorso figura il dramma familiare on the road “Otac – Father”, opera del serbo Srdan Golubović, premio del pubblico nella sezione Panorama della Berlinale, uno dei film europei più importanti dell’annata 2020. Il regista belgradese ha anche ricevuto in ottobre il Premio Darko Bratina a Gorizia e Nova Gorica con una personale completa.
Inoltre due film kosovari, girati entrambi tra Kosovo e Germania: “Exil” di Visar Morina, passato al Sundance, vincitore a Sarajevo e candidato all’Oscar; “Andromeda Galaxy” di More Raça, con un padre disposto a tutto pur di garantire un futuro migliore alla figlia.
Dalla Georgia “Beginning” di Dea Kulumbegashvili, selezionato a Cannes e vincitore a San Sebastian. È la storia di una donna, Yana, moglie del leader di una comunità di Testimoni di Geova attaccata da un gruppo estremista.
Quindi il lituano “In the Dusk” di Šarūnas Bartas e il polacco Sweat di Magnus von Horn.
Nucleo centrale del programma della manifestazione saranno i tre concorsi internazionali dedicati a lungometraggi (tredici titoli), cortometraggi (sedici titoli) e documentari (dieci titoli).
Tra i documentari in concorso si citano il romeno “Acasă: my Home” di Radu Ciorniciuc e “Nails in My Brain” dell’azero Hilal Baydarov, un viaggio tra le rovine di una casa d’infanzia, una riflessione sulla memoria e sul cinema in un eterno ritorno alle stesse domande e gli stessi ricordi.
La sezione Art&Sound dedicata alla musica e all’arte comprende “Antigone – How Dare We!” di Jani Sever, con il filosofo sloveno Slavoj Žižek che rilegge il mito dell’eroina tragica, e “Homecoming – Marina Abramović and Her Children” di Boris Miljković sulla vita, e il “ritorno a casa”, di una delle più influenti protagoniste dell’arte contemporanea.
I titoli in programma saranno disponibili su MYmovies per settantadue ore a partire dalla prima proiezione, accompagnati da contenuti speciali e incontri.
Sulla piattaforma Trieste Film Festival in Tour, una selezione di sei film dalla scorsa edizione. Si tratta di tre opere di fiction – il bulgaro “Cat In The Wall” di Vesela Kazakova e Mina Mileva, il lettone “Oleg” di Juris Kursietis e lo slovacco “Let There Be Light” di Marko Skop – e tre documentari – l’ungherese “The Euphoria of Being” di Réka Szabó, l’italiano “La Bufera – Cronache di ordinaria corruzione” di Marco Ferrari e il polacco “Marek Edelman… and there was Love in the Ghetto” di Jolanta Dylewska in collaborazione con Andrzej Wajda.