LIBRI, Katharina Volckmer. “Un cazzo ebreo”, l’esordio esplosivo di una giovane autrice tedesca

Caso editoriale della Fiera del Libro di Francoforte, con ironia e schiettezza la protagonista irresistibile del romanzo mette a nudo il nucleo più disarmato della propria vita interiore, interrogandosi sul potere della riparazione e mostrando agli altri come possono rimediare ai fatti della storia con le loro più intime scelte personali

«So che potrebbe non essere il momento migliore per sollevare l’argomento, dottor Seligman, ma mi è appena venuto in mente che una volta ho sognato di essere Hitler».

In un elegante studio medico di Londra una giovane donna è distesa sul lettino. Scorge a malapena i capelli radi e le mani raffinate del suo medico, il dottor Seligman, mani alle quali ha affidato la scelta più radicale e rivoluzionaria della sua vita.

Inizia così il romanzo irriverente e audace di Katharina Volckmer, un flusso di pensieri che la protagonista, nata e cresciuta in Germania ma poi trasferitasi a Londra, fa sbandare vorticosamente tra inconfessabili fantasie sessuali che vedono protagonista Adolf Hitler.

Idiosincrasie folli e liberatorie, la memoria di una madre autoritaria e di un padre volatile, la vergogna di un’eredità irrimediabile, il senso di isolamento in una società che ci vuole per forza normali, privi di contraddizioni, felici, e il racconto di un amore non convenzionale, mai sufficiente eppure totale.

Con ironia e schiettezza, la protagonista irresistibile di Un cazzo ebreo mette a nudo il nucleo più disarmato della propria vita interiore, si interroga sul potere della riparazione e ci mostra come possiamo rimediare ai fatti della storia con le nostre più intime scelte personali.

«Il libro più audace che abbia letto negli ultimi anni», (Frances Wilson, “The Times Literary Supplement”).

«Sensuale, esilarante e sovversivo… il desiderio, in questo romanzo, assume molte forme: il desiderio di essere ascoltati, il desiderio di essere diversi, il desiderio di un passato e di un futuro alternativi», (RL Goldberg, “The Paris Review”).

L’autrice. Katharina Volckmer è nata in Germania nel 1987 e attualmente vive a Londra, dove lavora presso un’agenzia letteraria.

Un cazzo ebreo è il suo primo romanzo, scelto come libro dell’anno 2020 da molte testate e supplementi culturali internazionali, tra i quali il “The Times Literary Supplement”, volume che è in corso di traduzione in venti paesi.

Katharina Volckmer, Un cazzo ebreo, edito per i tipi de La nave di Teseo, collana Oceani, traduzione di Chiara Spaziani, pp. 112, prezzo 16 euro; disponibile in libreria dal 7 gennaio

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