«Solo questo è un fischio maschio senza raschio!», avrebbe esclamato lo sfortunato Mandrake, per l’occasione travestito da vigile urbano… pardon, da pizzardone, dalla costumista di Cinecittà.
Erano altri tempi quella, la metà degli anni Settanta quando nelle sale cinematografiche venne distribuito il film “Febbre da cavallo”, la commedia diretta da Steno, allora senza eccessive pretese se non quelle di «fare cassetta», ma che invece in poco tempo divenne un vero e proprio cult movie.
Chi se lo dimentica il compianto Gigi Proietti nelle vesti di un accanito cavallaro perdigiorno che, assieme alla sua scalcinata combriccola, perdeva sistematicamente a Tor di valle e alle Capannelle (quando non andava in trasferta all’ippodromo di Agnano) quelle poche migliaia di lire che era riuscito in qualche modo a rimediare. E poi, la sera, una volta a casa non riusciva a fare l’amore con la sua bella compagna, interpretata da Catherine Spaak.
E chi se lo scorda quel film…
Chi se lo scorda quel film e quell’allegro e trascinante motivetto improvvisato che gli fece da colonna sonora, tanto più che adesso ha dato il nome persino a un drink. Già, poiché grazie a un barman creativo e cinefilo adesso “Febbre da Cavallo” si può pure sorseggiare tranquillamente nei momenti di relax.
A inventare il cocktail “La Mandrakata” è stato Max La Rosa, proprietario e barman del Divan Japonais, locale di Frascati, la cittadina dei Castelli romani nota proprio per il suo vino.
Il drink si prepara con 3,5 cl di Jim Beam Rye Whiskey, 3,0 cl di Cherry Stock, 12 foglie di menta marocchina, 4 cl di succo di limone, 3 cl di sciroppo homemade allo Zafferano di Navelli, 3 splash bitter homemade agli agrumi e quanto basta di Gosling’s Ginger beer.
Per prepararlo, pestare delicatamente la menta in un bicchiere highball doppio da 450 ml, quindi versare tutti gli ingredienti, tranne la Gosling’s Ginger beer e aggiungere ghiaccio. Versare quindi la Gosling’s Ginger beer e mescolare ancora per completare, decorando con una fetta di limone e della menta cosparsa di zucchero a velo vanigliato.
Il perché degli ingredienti
Il whisky (maschio senza rischio) evocato dal film è l’ingrediente principale del drink, in questo caso Jim Beam Rye, distillato di segale del Kentucky, distribuito in Italia da Stock Spirits, che si caratterizza per le sue note di vaniglia e un finale pungente, con aromi di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero.
Il tutto levigato nel drink dalla menta e dai sapori di agrumi e amarena. E attinente è l’ispirazione del cocktail a un grande classico, il Mint Julep, datato 1938 e servito durante la più famosa corsa di cavalli statunitense, il Kentucky Derby, dove veniva apprezzato da più di 120mila persone l’anno. Insomma, un drink da assaporare mentre si ascoltano le inconfondibili note del trio Bixio-Frizzi-Tempera, scommettendo su Soldatino, King o D’Artagnan e tifando per Mandrake e Pomata.
«Fare drink e il cinema – afferma Max La Rosa – sono la mia grande passione. Quando poi si tratta di un film come Febbre da Cavallo, il pensiero non poteva che cadere sul classico Mint Julep. Mi sembra di sentire i personaggi quando lo preparo: lo scherzo a Manzotin, i viaggi in treno, lo spot del whisky maschio, tutte scene entrate nel mio immaginario. Quando mi è stato chiesto un’opera cinematografica alla quale ispirarmi, quello di Steno è stata la prima a cui ho pensato, anche perché fotografa perfettamente la psicologia dello scommettitore ai cavalli e lo fa con divertente amarezza».
Info: Divan Japonais, via Goffredo Mameli, 9 Frascati (Roma), telefono 338.11.33.144