Il Joint Artificial Intelligence Center (JAIC) del Pentagono sta attualmente concentrando la propria attenzione sull’implementazione delle capacità di sviluppo di programmi di intelligenza artificiale.
Un hub per l’intelligenza artificiale, questa la descrizione resa dell’obiettivo al cui perseguimento si intende imprimere una decisa accelerazione nel corso dell’anno appena iniziato.
Secondo il direttore del JAIC, tenente generale Michael Groen, la pietra angolare di questo investimento (che costerà al contribuente americano 106 milioni di dollari) sarà la Joint Common Foundation (JCF), cioè una piattaforma concepita per lo stoccaggio e abilitata al cloud, in grado di accelerare lo sviluppo, la verifica e l’attuazione di nuove funzionalità nel campo dell’intelligenza artificiale.
Essa è in fase di realizzazione a opera di Deloitte, società di servizi, consulenza e revisione con sedi a New York e Londra, prima al mondo per ricavi e numero di dipendenti e parte delle cosiddette «Big Four», le quattro maggiori nello specifico settore.
La funzione della piattaforma sarà quella di contribuire alla risoluzione delle problematiche attraverso il reimpiego degli algoritmi in diverse applicazioni, un servizio del quale si farà carico il JAIC, che fornirà anche servizi quali l’assistenza, la verifica mediante l’effettuazione di test e le valutazioni.
In un contesto di guerra tecnologica caratterizzato da joint war fighting e operazioni multidominio, nel quale si registra una costante ampliamento della richiesta in tempo reale di informazioni da parte dei comandanti, anche ai livelli minori in teatro o in posti comando remoti, il ricorso all’intelligenza artificiale assume una importanza più che fondamentale, poiché consente, tra l’altro, l’essenziale incremento della velocità dei flussi dei dati da un punto all’altro della rete, in funzione di una corretta impostazione del processo decisionale degli operatori sul campo di battaglia.
Da qui, la concentrazione dell’attenzione da parte del JAIC sui processi di integrazione del personale combattente e la creazione di un affidabile (quindi sicuro) ecosistema di intelligenza artificiale partendo da ciò che ogni rispettivo Servizio sta oggi realizzando.