Lo ha riferito Debka, il sito web israeliano specializzato in materia di Difesa e Intelligence, che ha riportato le parole pronunciate mercoledì 30 dicembre dal capo di stato maggiore dell’aeronautica militare israeliana (IASF, Israel Air and Space Force) Amikam Norkin.
L’alto ufficiale ha infatti dichiarato che la prevista cessione di caccia stealth F-35 da parte degli Stati Uniti agli Emirati Arabi Uniti è in grado di incidere sulla sicurezza regionale, aggiungendo inoltre che «non siamo lontani dal vedere esercitazioni congiunte con le forze aeree delle monarchie del Golfo Persico», definendo questa possibilità come «una straordinaria opportunità».
Egli ha quindi ricordato come un anno fa i piloti militari israeliani abbiano volato assieme a quelli emiratini durante un’esercitazione congiunta svoltasi in Grecia, «una cooperazione che rafforza la stabilità regionale».
Intervenendo a un evento che ha avuto luogo presso l’Istituto Weizmann, Norkin ha sottolineato l’impegno delle forze armate dello Stato ebraico nella prevenzione degli sforzi profusi dall’Iran al fine di stabilire un proprio punto d’appoggio a nord di Israele.
«Non permetteremo all’Iran di trasferire proprie risorse militari sul nostro confine e neppure lo schieramento dei suoi missili in Libano».
L’anno scorso Tsahal ha attaccato cinquanta obiettivi in territorio siriano, per lo più di forze filo-iraniane, l’ultimo dei quali colpito il 30 dicembre scorso presso la città di Zabadani, nella parte occidentale del Paese arabo, dove viene segnalata la presenza militare della milizia sciita libanese Hezbollah.
La scorsa settimana alcuni bombardieri B-52 dell’USAF e due sottomarini (uno statunitense uno Israeliano) erano stati rischierati nelle acque del Golfo Persico.