CYBERWAR, attacchi informatici. Le mani degli hacker sui dati di Dipartimento della Difesa e Tesoro Usa

In una situazione come quella attuale, nella quale le restrizioni imposte dalla pandemia di SARS-Cov-2 hanno costretto al lavoro «da remoto» centinaia di migliaia di impiegati del Governo federale statunitense e di dipendenti delle imprese private. Si è trattato di un transito in massa al telelavoro, con conseguenti gigantesche implicazioni in termini di sicurezza informatica

Il 7 dicembre scorso la National Security Agency (NSA) ha allertato il Dipartimento della Difesa (DoD) e le imprese industriali attivi nel settore della Difesa sulle operazioni poste in atto da gruppi di hacker «sponsorizzati dallo Stato russo» che avevano attaccato una serie di piattaforme di lavoro da remoto sviluppate nello specifico comparto nel tentativo di ottenere accessi ai dati sensibili ivi contenuti.

Un allarme precedentemente lanciato anche dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency, che aveva sottolineato la necessità per le agenzie governative e le loro organizzazioni di supporto del rapido ricorso a soluzioni di vario tipo al fine di impedire l’accesso alle proprie reti da parte di soggetti non autorizzati.

Risulta oltremodo comprensibile il grado di esposizione ai rischi di attacchi in Rete e della potenziale letalità di operazioni del genere in una situazione come quella attuale, nella quale le restrizioni imposte dalla pandemia di SARS-Cov-2 hanno costretto al lavoro da remoto centinaia di migliaia di impiegati del Governo federale statunitense e di dipendenti delle imprese private.

Si è trattato di un transito in massa al telelavoro, con le conseguenti gigantesche implicazioni in termini di sicurezza informatica.

Viene registrato un incremento dei crimini informatici, con gli hacker che hanno cercato di interrompere le normali attività condotte in ambito aziendale all’interno dell’ecosistema del Governo federale, sottraendo dati, «sequestrando» informazioni critiche.

Fonti statunitensi rilevano che, al momento, non tutte le organizzazioni della supply chain sarebbero in grado di  prevenire questo genere di minacce, seppure il DoD stia accelerando l’implementazione nel settore della sicurezza informatica con l’obiettivo di migliorare il livello di protezione delle informazioni non classificate all’interno della catena dei propri fornitori.

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