In attesa di una eventuale ripresa la situazione si fa oltremodo critica. È di tre giorni fa l’allarme lanciato da Confcommercio sulla scorta della pubblicazione delle stime elaborate sull’anno 2020, che indicano un crollo dei consumi indotto dagli effetti della pandemia SARS-Cov-2.
Si prevede la cessazione definitiva delle attività di 390.000 imprese commerciali del settore non alimentare e dei servizi, questo a fronte di 85.000 nuove iniziative imprenditoriali registrate a partire dallo scorso mese di gennaio, con un saldo negativo pari a 305.000 unità.
Contestualmente, l’ISTAT ha diffuso i dati relativi alla ricettività dei primi nove mesi del 2020, ne emerge un quadro desolante, seppure fosse prevedibile una più che sensibile contrazione del fatturato del settore a causa degli effetti critici della pandemia di coronavirus.
Le presenze di clienti (turisti e fruitori in viaggio di lavoro) risultano praticamente dimezzate. Il comparto alberghiero è dunque quello in maggiore sofferenza, con un meno 46% nei primi nove mesi di quest’anno rispetto al 2019, mentre quelle del settore extra-alberghiero si attestano al 54,4 per cento.
Tuttavia, i segnali di una, seppur moderata, ripresa vengono registrati nel campo dei cosiddetti affitti brevi, un settore apparentemente in concorrenza con quello alberghiero ma che, in realtà, risulta in parte complementare a esso, poiché sempre più spesso si trova a offrire sul mercato dei prodotti alternativi.
Marco Celani, presidente dell’AIGAB (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi), ha commentato queste cifre sostenendo che «è importante che il Governo stimoli i proprietari di seconde case inutilizzate a metterle a reddito rendendone semplice ed efficiente l’affidamento a operatori specializzati che le promuovano online, nel totale rispetto delle normative, con flussi di denaro tracciati, raccogliendo tassa di soggiorno e versando la cedolare secca. Solo così si potrà sviluppare un’offerta alternativa e complementare a quella degli hotel, in grado di ripopolare i borghi e le località oggi sconosciute, che possono essere promosse sul web con gli strumenti della digital economy».
L’esponente dell’associazione di categoria dei locatori di seconde case ha avuto modo di esplicare meglio le istanze di cui egli è latore anche mediante un’articolata intervista rilasciata a insidertrend.it, la cui registrazione audio integrale (A290) è possibile ascoltare di seguito.