Dal marzo di quest’anno le circa cento associazioni del volontariato romano hanno aderito con slancio e generosità all’attività di supporto alla popolazione durante la pandemia del virus SARS-Cov2.
L’impegno è stato sottolineato stamane nel corso della cerimonia di saluto per le imminenti festività natalizie, che ha visto la presenza del sindaco di Roma Capitale Virginia Raggi e dei capi dipartimento della Protezione civile nazionale, dottor Angelo Borrelli, e romano, generale Giuseppe Morabito.
Durante gli interventi prolusivi agli auguri natalizi, le Autorità hanno ricordato come ogni giorno centinaia di volontari si siano prodigati in attività di distribuzione di farmaci, spesa a domicilio, supporto alle famiglie con animali di affezione colpite dal virus, distribuzione viveri e acqua nelle zone individuate come focolaio del coronavirus, distribuzione e ritiro della modulistica per i buoni pasto e il pagamento degli affitti; inoltre, essi hanno agito anche in funzione del controllo delle aree verdi, della distribuzione di migliaia di pacchi viveri ai romani bisognosi e, in ultimo, in supporto alle attività nei drive o nelle altre sedi dove sono effettuati i test del tampone, avvisando la popolazione nelle aree commerciali del centro cittadino.
Secondo Giuseppe Morabito, generale dell’Esercito italiano in ausiliaria attualmente a capo del Dipartimento della Protezione di Roma Capitale, «è noto che non sia finito ancora nulla, poiché la partenza della campagna vaccinale non rappresenta la cessazione del problema Covid-19, tuttavia …ne è l’inizio della fine».
«Ci aspettano ancora notevoli impegni – ha egli dunque proseguito -, imposti dalle necessità espresse dalla popolazione romana, in primo luogo in ragione degli indefettibili controlli mediante i tamponi, che verranno estesi anche a tutti gli studenti nel momento in cui le scuole finalmente riapriranno».
Un impegno, viene rammentato da Roma Capitale, richiesto poi dalla campagna di vaccinazioni in programma per il prossimo futuro.
In conclusione, è stato rilevato come il coronavirus, in termini di incidenza dei contagi, a Roma non abbia avuto gli stessi effetti che ha avuto in altre città italiane, e il merito è stato attribuito, oltreché alla buona condotta dei romani, in buona parte del personale in servizio.