VATICANO, Curia romana. Bergoglio nomina nuovi porporati

Come prassi, il pontefice ha incluso i nove cardinali elettori appena creati nei dicasteri curiali

I nove cardinali al di sotto degli ottanta anni creati da papa Francesco nel concistoro del 28 novembre scorso sono stati inclusi nei dicasteri della Curia romana. Ess sono infatti legati alla Chiesa di Roma e al suo governo sia attraverso l’attribuzione di una diaconia o un titolo nella Città santa, che attraverso la loro inclusione in qualità di membri nei dicasteri curiali.

Si legge infatti nella Pastor Bonus, la costituzione apostolica che regolerà il funzionamento della Curia fino a quando non sarà riformata con la Praedicate Evangelium, che «la Curia romana è composta, si può dire, da tutti i cardinali, che per definizione appartengono alla Chiesa di Roma, coadiuvano il sommo Pontefice nel governo della Chiesa universale e sono tutti convocati ai Concistori sia ordinari che straordinari, quando è richiesta la trattazione di questioni particolarmente gravi».

Nell’elenco dei nuovi membri non sono inclusi i cardinali di età superiore agli ottanta anni, poiché questi devono comunque presentare le loro dimissioni al compimento di quell’anno.

Le nomine

Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e già segretario del Consiglio dei Cardinali, è stato incluso sia nella Congregazione per le Chiese Orientali che nel Dicastero per la Comunicazione. È l’unico dei nuovi cardinali a essere nominato membro di due congregazioni.

Il cardinale Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, viene incluso come membro nella Congregazione dei vescovi, guidata dal cardinale Marc Ouellet, parteciperà, dunque, anche alle riunioni di selezione dei vescovi.

Il cardinale Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali, il primo porporato rwandese nella storia, viene da una chiesa di missione e servirà come membro nella Congregazione per l’Evangelizzazione per i popoli.

La Congregazione per il Clero annovererà i cardinali José Advincula, arcivescovo di Capiz (Filippine) e Cornelius Sim, vicario apostolico del Brunei, quest’ultimo, tra l’altro, con una particolare abilità nella comunicazione che non viene premiata dalla membership nel dicastero preposto.

Il cardinale Mauro Gambetti, francescano conventuale già Custode del Sacro Convento di Assisi e in attesa di incarico (probabilmente a Roma, essendogli stata assegnata la Diaconia del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano), viene invece incluso tra i membri della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e Società di Vita apostolica.

Al Dicastero Laici Famiglia e Vita andrà il Cardinale Wilton Gregory, arcivescovo di Washington (Usa). Curiosità: a guidare il dicastero è il Cardinale Kevin Farrell, che è stato ausiliare della stessa arcidiocesi.

Il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi e primo della lista dei nuovi cardinali del papa, è stato invece nominato membro del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei cristiani, a segnalare come la sinodalità è destinata ad essere la chiave del movimento ecumenico.

Infine, il cardinale Celestino Aos Braco, arcivescovo di Santiago del Cile, entra a far parte della Pontificia Commissione per l’America Latina.

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