SPORT, calcio. La scomparsa di Paolo Rossi

Aveva sessantaquattro anni ed era malato da tempo. Lascia la moglie e tre figli. Fu uno dei maggiori protagonisti dell’indimenticabile Campionato del Mondo del 1982 disputato in Spagna, dove segnò anche una rete ai tedeschi nella finale

La notizia è stata diffusa nella tarda serata di ieri: Paolo Rossi, il calciatore italiano che fu uno dei maggiori protagonisti dell’indimenticabile Campionato del Mondo del 1982 disputato in Spagna, è morto all’età di sessantaquattro anni a causa di un male incurabile che lo affliggeva da tempo.

La maggior parte delle persone ricordano il campione per le sue gesta in quella caldissima estate, quando la nazionale di calcio italiana allenata dal commissario tecnico Enzo Bearzot, forse inaspettatamente, travolse tutte le squadre partecipanti e si affermò nella finale battendo per tre reti a una la Germania Ovest.

Prima dei tedeschi occidentali gli azzurri avevano però eliminato il Brasile (di quel Zico che dal 1983 al 1985 sarebbe stato l’idolo dei tifosi dell’Udinese), l’Argentina di Maradona e la Polonia di Boniek.

Ebbene, in quel mondiale «Pablito» fu tra i protagonisti maggiori, assieme anche al vecchio Presidente della Repubblica Sandro Pertini, altro simbolo del Paese, che quel torrido 11 luglio assistette alla finale in tribuna al fianco del re di Spagna, esultando alle reti degli Azzurri, una delle quali segnata da Rossi.

Il mondiale, è vero. Ma quel centravanti originario di Prato si era affermato come calciatore nel Vicenza, dove nell’anno in cui i veneti conquistarono la promozione in A lui fu capocannoniere della serie cadetta, passando poi al Perugia e quindi alla Juventus. Dopo la squadra torinese lo prese il Milan e, infine, concluse la sua carriera con l’Hellas Verona.

Rossi è stato il primo giocatore, poi eguagliato da Ronaldo, a vincere nello stesso anno il campionato mondiale, il titolo di capocannoniere e il Pallone d’Oro.

Con la Juventus vinse due scudetti, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa e una Coppa dei Campioni. Finito di giocare al calcio, continuò a seguirlo nelle vesti di opinionista in alcune trasmissioni televisive.

Ora che se ne è andato lascia la moglie, e tre figli, un maschio e due femmine. I suoi funerali si terranno sabato prossimo nel Duomo di Vicenza, la camera ardente è stata allestita in forma riservata, quindi potranno recarvisi per omaggiarlo soltanto i suoi familiari e gli amici più stretti.

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