LIBANO, missione Onu. Ennesima sottrazione di materiali (armi?) ai militari dell’UNIFIL

È avvenuto venerdì scorso presso il villaggio di Kaouthariyet al-Saiyad, roccaforte di Hezbollah, dove i caschi blu bloccati dalla popolazione locale hanno potuto fare ritorno alla loro base soltanto grazie all’intervento dell’Armée libaneise. Non sarebbe la prima volta che ai peacekeeper vengono rubate le armi

La folla ha sequestrato parte delle dotazioni in possesso ai militari del contingente di pace dell’UNIFIL dopo averne bloccato un convoglio.

Il fatto, che non rappresenta certo una novità, si è verificato venerdì scorso presso Kaouthariyet al-Saiyad, nel Libano meridionale.

Una colonna di peacekeeper in marcia verso la propria base è stata bloccata dalla popolazione locale mentre attraversava il villaggio di Kaouthariyet al-Saiyad nota roccaforte del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah.

La dichiarazione ufficiale relativa alla dinamica della vicenda sono oltremodo chiare, poiché riferiscono di un nutrito gruppo di civili che, dopo avere  bloccato la marcia del convoglio dell’UNIFIL, ha espropriato i peacekeeper in transito dei materiali in loro possesso.

Tuttavia, nella medesima dichiarazione non viene specificato di quale natura sono i materiali dei quali la folla si è impadronita, quindi non è escluso che tra di essi figurino anche armamenti individuali assegnati di ordinanza a quei militari.

Un evento, quello della sottrazione da parte dei civili di armi e materiali ai caschi blu dell’UNIFIL, non si verifica di frequente nel Libano meridionale, tuttavia esistono alcuni precedenti, seppure sporadici, spesso associati ad alcuni incidenti verificatisi in passato tra gli uomini della forza di pace e la popolazione locale, che a volte blocca le pattuglie dei peacekeeper.

Venerdì scorso la critica situazione è stata sbloccata soltanto dal successivo intervento dei militari dell’Armée libaneise, che hanno permesso ai caschi blu di fare ritorno alla loro base.

Libano e Israele sono ancora formalmente in guerra e le forze dell’Onu è stata assegnata la missione di controllare la situazione anche attraverso il pattugliamento del confine tra i due Paesi, la cosiddetta «Linea blu».

Istituita nel 1978 dopo il ritiro dell’esercito israeliano dalla linea del fiume Litani, UNIFIL è stata rinforzata a seguito del conflitto del 2006 tra lo Stato ebraico e la milizia di Hezbollah.

Gli oltre diecimila peacekeeper, tra i quali figurano i militari del contingente italiano, si coordinano con l’esercito libanese al fine di monitorare il cessate il fuoco e il ritiro delle forze armate israeliane dalla zona demilitarizzata di confine. In agosto il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha prorogato di un anno il mandato di UNIFIL.

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