IMMIGRAZIONE, caso Suarez Diaz. «Oriundi del XXI secolo»: esami farsa per il calciatore juventino, partono le misure cautelari interdittive

Gli indagati avrebbero organizzato una sessione istituita «ad personam» dell’esame che ha poi consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana del tipo B1 al noto futbalista uruguagio, requisito indispensabile per l’ottenimento della cittadinanza

Si legge nel comunicato ufficiale a firma del Procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone diffuso oggi alla stampa che: «In data odierna, su delega di questa Procura, militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione, per otto mesi, dall’esercizio del pubblico ufficio rispettivamente ricoperto dal Rettore professoressa Giuliana Grego, dal Direttore Generale dottor Simone Olivieri, dalla professoressa Stefania Spina e dal componente della commissione “Celi Immigrati”, professor Lorenzo Rocca dell’Università per stranieri di Perugia, per i reati di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici».

A seguito delle perquisizioni e dei sequestri effettuati il 22 settembre scorso, le indagini, proseguite senza soluzione di continuità e nel rigoroso rispetto del principio di riservatezza, hanno significativamente corroborato il quadro probatorio che già si era delineato in ordine all’organizzazione, da parte degli indagati, nel corso di una sessione istituita ad personam, di un esame “farsa”, che ha consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana del tipo B1 al noto calciatore uruguaiano Luis Alberto Suarez Diaz, requisito indispensabile per l’ottenimento della cittadinanza.

In particolare, dalle indagini è emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito e il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università.

Gli accertamenti investigativi hanno consentito, altresì, di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club calcistico torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per accelerare il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’Università, tuttora in corso di approfondimento.

Condividendo le ipotesi accusatorie, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato «il concreto e attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti a idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento».

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