ECONOMIA, teorie. Bilanci pubblici e moneta: “Il mito del deficit”, l’ultimo saggio di Stephanie Kelton edito da Fazi

Secondo l'economista che fu consulente di joe Biden e Bernie sanders, bisogna ripensare completamente il funzionamento della finanza pubblica, poiché il bilancio dello Stato non è come quello di una famiglia; gli Stati che dispongono della sovranità monetaria, infatti, sono degli emittenti di valuta – possono, cioè, creare “dal nulla” tutto il denaro che vogliono – e dunque non possono mai “finire i soldi”, né possono essere costretti a fare default sui loro titoli di debito

Dopo anni di supremazia incontrastata, la teoria economica dominante è oggi seriamente minacciata da una nuova e controversa scuola di pensiero che sta rapidamente conquistando il mondo intero, rivoluzionando il nostro modo di concepire l’economia. Si tratta della cosiddetta “teoria monetaria moderna” o MMT (Modern Monetary Theory).

La MMT ci invita a ripensare completamente il funzionamento della finanza pubblica: il bilancio dello Stato non è come quello di una famiglia; gli Stati che dispongono della sovranità monetaria, infatti, sono degli emittenti di valuta – possono, cioè, creare “dal nulla” tutto il denaro che vogliono – e dunque non possono mai “finire i soldi”, né possono essere costretti a fare default sui loro titoli di debito; i deficit pubblici non danneggiano le future generazioni né pregiudicano la crescita a lungo termine; e soprattutto, le politiche sociali non compromettono la sostenibilità fiscale dello Stato.

La MMT, in altre parole, ribalta completamente la narrazione che ci è stata ossessivamente propinata in questi anni per giustificare politiche di austerità dai devastanti effetti economici e sociali. E per questo fa così paura ai guardiani dell’ortodossia.

Stephanie Kelton – economista statunitense di fama mondiale, consulente economico di Joe Biden e Bernie Sanders, ed ex economista capo presso la minoranza democratica della Commissione bilancio del Senato statunitense – è probabilmente la divulgatrice più nota della MMT.

In questo libro la Kelton offre un’introduzione semplice e accessibile ai concetti chiave della MMT, mostrandoci come possiamo utilizzarli per costruire una società più giusta e più prospera, passando da una narrazione di scarsità a una di opportunità. Il mito del deficit rappresenta anche un fondamentale contributo al dibattito europeo, permettendoci di comprendere appieno i problemi derivanti dall’aver rinunciato alla sovranità monetaria attraverso l’adesione alla moneta unica europea.

«Quello di Kelton è, molto semplicemente, il libro più importante che abbia mai letto. Il genio di Kelton è pari a quello di da Vinci e di Copernico, pensatori eretici che ribaltarono le teorie dominanti del loro tempo. Kelton fa lo stesso con l’economia moderna».
David Cay Johnston, vincitore del Premio Pulitzer
«Il libro rivoluzionario di Kelton è sia teoricamente rigoroso che empiricamente divertente. Ci ricorda che il denaro non è scarso e che l’unico limite è la nostra immaginazione. Dopo averlo letto non assocerete mai più il bilancio di uno Stato a quello di una famiglia».
Mariana Mazzucato
«In un mondo afflitto da numerose crisi sistemiche, Stephanie Kelton rappresenta una fonte indispensabile di chiarezza morale. Che siate interessati alla MMT, o semplicemente curiosi di saperne di più, le verità che insegna questo libro sulla moneta, sul debito e sul deficit ci offrono gli strumenti di cui abbiamo un disperato bisogno per costruire un futuro sicuro per tutti. Leggetelo – e poi mettetelo in pratica».
Naomi Klein
«Chiaro, avvincente, sbalorditivo e convincente! Il libro smonta pezzo per pezzo tutti i miti dell’economia neoliberale, mostrandoci come ci abbia impoverito tutti e come possiamo costruire un mondo migliore basato su idee migliori».
James K. Galbraith
«Kelton è riuscita a sollevare un dibattito che sembrava tabù fino a poco fa, avviando una radicale riconfigurazione del pantheon degli dèi economici che si rivelerà essenziale in un mondo post COVID-19».
«The Guardian»
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