MUSICA, Tatami. “WAO”, il brano spensierato e leggero, che ironizza sui “problemi” d’amore di un ragazzo su due

«I giovani della mia generazione sono accumunati dal fatto di essere nati già completamente circondati dalla tecnologia, da Internet, dai social per cui è inevitabile che questi strumenti condizionino anche le nostre relazioni»

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“WAO” è un brano spensierato e leggero, che ironizza sui “problemi” d’amore di un ragazzo su due, in particolare in relazione all’utilizzo dei social in un rapporto. “Instagram” come cupido del nuovo millennio, una love story ambientata ai tempi della “generazione z” che conosce la propria dolce metà il più delle volte attraverso app o siti di incontri.

«I giovani della mia generazione sono accumunati dal fatto di essere nati già completamente circondati dalla tecnologia, da Internet, dai social per cui è inevitabile che questi strumenti condizionino anche le nostre relazioni»

Tatami prova ad usare l’autotune come una caratteristica di riconoscibilità , lo fa in modo ironico, e in questo brano l’aumento del pitch nel ritornello aiuta appunto a rendere meglio l’idea di questa spensieratezza.

«L’idea del brano è nata verso luglio, quando stava finendo il primo periodo di quarantena e finalmente si poteva tornare ad uscire. Ci siamo trasformati e ci siamo dovuti adeguare a questo momento così difficile, la leggerezza e la spensieratezza hanno un valore enorme in questa situazione, e mi piaceva l‘idea di tentare anche a strappare un sorriso… è dalla spensieratezza che proviene ogni pensiero».

La base è auto-prodotta e utilizza oltre alle classiche sonorità indie-pop anche dei lead e dei synth, più spesso comuni ad altri generi come la dance anni Ottanta o l’elettropop.

Tatami.

Mattia Loiacono, in arte Tatami, è un artista emergente nato a Taranto nel 1999. Si appassiona alla musica all’età di quattordici anni, iniziando a scrivere i suoi pensieri sotto forma di “diario a rime”. A sedici decide di imparare a produrre, prima per gli altri, poi per sé. Inizia producendo beats rap e trap, poi sceglie di spostarsi sulla vaporwave, sugli anni Ottanta e infine sull’alternative pop e sull’indie.

A diciotto anni inizia a studiare cinema, televisione e nuovi media al DAMS di Roma, dimostrando interesse per varie forme d’arte.

Esordisce ufficialmente il primo agosto con “Come si fa”, il suo primo singolo, scritto e prodotto da lui, poi con “Tre in uno”, un pezzo che parla della fragilità e della vulnerabilità dell’uomo, uscito lo scorso 26 settembre.

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