SOCIETÀ, consumo responsabile. Cibo e diritti umani: la guida pratica per la lista della spesa

Nell’articolo di Alessia Ferri, pubblicato il 17 novembre scorso da Osservatorio Diritti (del quale di seguito viene pubblicato il link) viene affrontato il tema della cosiddetta «alimentazione sostenibile», cioè di un tipo di alimentazione che prevede solo il consumo di cibo sano e nutriente e la cui filiera produttiva e distributiva ha un basso impatto ambientale in termini di utilizzo di suolo e di risorse idriche, oltreché di emissioni di carbonio e azoto, nel tentativo di conservare la biodiversità e gli ecosistemi.

Inoltre – si legge nel citato articolo – «deve garantire condizioni di lavoro dignitose, che rientrino in determinati parametri, tra cui quello della retribuzione minima».

Se fino a qualche decennio fa – prosegue la Ferri – l’interesse per materie prime, produzione e impatto socio-ambientale di quello che si mette nel carrello della spesa rasentava lo zero, oggi sempre più persone pretendono informazioni chiare prima di acquistare.

Ma quali sono gli aspetti da considerare per un’alimentazione sostenibile e consapevole, in grado di rispettare salute, ambiente e diritti dei lavoratori?

Nell’articolo di Osservatorio Diritti si cerca di fornire una risposta a tale quesito, affermando che anche se non esiste un’unica regola da seguire per essere certi di fare acquisti che contribuiscano a violare diritti umani e ambiente, tenere d’occhio alcuni aspetti può aiutare.

«Capire se ciò che stiamo per comprare soddisfi tutti questi aspetti è difficile, ma non impossibile», conclude l’autrice.

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Cibo e diritti umani: guida pratica per un consumo responsabile