GIUSTIZIA, carcere. «Magari fossero tutti come lui» …ma, allora perché non creare le condizioni per farli diventare così pure a loro?

La pena deve essere soltanto afflittiva oppure deve tendere al recupero del detenuto? Cosa sono l’ergastolo ostativo e l’articolo 41bis? Prendendo lo spunto dalla presentazione dell’ultimo libro scritto da Carmelo Musumeci, ex ergastolano plurilaureato in carcere ora libero e attivo nel volontariato, insidertrend.it ha affrontato lo scomodo argomento della privazione della libertà in uno Stato democratico come l’Italia. Al dibattito ha partecipato anche Elisabetta Zamparutti, già parlamentare del Partito Radicale e attualmente tesoriera dell’associazione Nessuno tocchi Caino

Prendendo lo spunto dalla presentazione di “Le vostre prigioni”, ultimo libro scritto da Carmelo Musumeci, ex ergastolano laureatosi in carcere e ora, a sessantacinque anni di età,  libero e attivo nel volontariato in una comunità fondata da don Benzi, insidertrend.it ha affrontato lo scomodo argomento della privazione della libertà in uno Stato democratico come l’Italia.

Al dibattito ha partecipato anche Elisabetta Zamparutti, già parlamentare del Partito Radicale e attualmente tesoriera dell’associazione Nessuno tocchi Caino.

Un viaggio nella difficile realtà carceraria italiana, che oltre ai detenuti viene quotidianamente vissuta anche dagli operatori penitenziari, dal personale della Polizia Penitenziaria ai direttori fino alla Magistratura di sorveglianza e agli educatori.

Conoscenza e pragmatismo. Affrontare una tematica come questa dovrebbe prescindere da strumentali lisciature del pelo dell’opinione pubblica, che su carcere è detenzione risulta disinformata, non soltanto riguardo alle cifre, ma anche alle statistiche, mentre invece in uno Stato democratico un dibattito lucido in grado di condurre a soluzioni efficaci dovrebbe basarsi sulla conoscenza e il pragmatismo.

Un banale quesito, tuttavia negletto dall’informazione mainstream, può forse stimolare l’interesse per l’argomento: attraverso la pena (che, comunque, non è soltanto detentiva in carcere) si deve perseguire l’afflizione del detenuto e la vendetta della società su di lui, oppure il suo recupero e, aspetto parimenti importante, la riduzione della recidiva, dunque dei crimini eventualmente commessi dopo la sua scarcerazione?

Il carcere in cifre. Nel primo semestre dell’anno in corso nelle oltre duecento carceri italiane risultavano astrette a detenzione complessivamente 53.619 persone (dati relativi alla fine del mese di luglio 2020).

Si è trattato della prima fase pandemica nel Paese, che ha conosciuto il suo picco tra l’inverno e la primavera, durante la quale lo Stato è dovuto intervenire per sfoltire un poco quello che ormai da tempo viene definito «sovraffollamento sistemico» ricorrendo a una serie di rimedi, anche per evitare la diffusione delle rivolte divampate in alcuni istituti, che si ritiene siano state in parte pilotate a fini strumentali dalla criminalità organizzata.

Un periodo durante il quale è stata registrato un calo del sovraffollamento, favorito anche dal cosiddetto «Decreto cura Italia», emanato dal Governo Conte 2 l’8 marzo in funzione del contrasto della diffusione dei contagi da virus Covid-19, Decreto giunto poi in scadenza il 30 giugno successivo.

Minimo distanziamento previsto. Un risultato ottenuto mediante l’azione contestuale di diversi fattori, quali l’introduzione di misure di semplificazione dell’accesso alla detenzione domiciliare e all’ottenimento di licenze per i detenuti in semilibertà, della maggiore celerità impressa al disbrigo delle pratiche da parte della Magistratura di sorveglianza e di una parallela diminuzione degli arresti di persone causata dall’imposizione del blocco delle attività, il lockdown.

È stato calcolato che al fine di ottenere delle condizioni minime in funzione della prevenzione dei contagi da coronavirus, il ben noto distanziamento, l’attuale sistema carcerario italiano dovrebbe scendere sotto le 50.000 persone astrette a detenzione. In questo senso, in quei mesi disgraziati la curva dei carcerati ha seguito un andamento opposto a quella dei contagi, poiché, se alla fine di febbraio i detenuti erano 61.230, alla fine di aprile erano scesi a 53.904 (-7.326), mentre alla fine del trimestre seguente, cioè il 31 luglio, ne risultavano 53.619, con un decremento di dimensioni ridotte rispetto a quello precedente, pari infatti soli 285 detenuti.

Sovraffollamento sistemico. Viene definita «sovraffollamento sistemico» la perdurante condizione nella quale versa da qualche anno il sistema carcerario italiano. Infatti, alla fine del primo semestre del 2020 con un tasso del 106,1% veniva superata la soglia di capienza regolamentare prevista.

Va tuttavia considerato che nella realtà il tasso di sovraffollamento è superiore, poiché nel computo complessivo ufficiale effettuato dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria vengono conteggiati anche i posti letto non disponibili in quanto facenti parte di reparti attualmente chiusi, inoltre, alla medesima data si riscontrava un notevole disomogeneità nel territorio nazionale, dato che in ventiquattro istituti si registrava il superamento del 140% della capienza regolamentare prevista, con picchi addirittura superiori al 170% nelle carceri di Taranto, Larino e Latina.

Di seguito è possibile ascoltare l’audio integrale del dibattito al quale hanno perso parte Carmelo Musumeci ed Elisabetta Zamparutti (A277)

 A277 – GIUSTIZIA, CARCERE: LA PENA DEVE ESSERE SOLTANTO AFFLITTIVA OPPURE TENDERE AL RECUPERO DEL DETENUTO? Prendendo lo spunto dalla presentazione dell’ultimo libro scritto da CARMELO MUSUMECI, ex ergastolano plurilaureato in carcere ora libero e attivo nel volontariato, insidertrend.it ha affrontato un argomento scomodo, quello della privazione della libertà da parte dello Stato democratico.

“Le vostre prigioni”, questo il titolo dell’ultima opera di un uomo che ha saputo emendarsi e, malgrado si trovasse nella terribile condizione dell’ergastolo ostativo, è riuscito a non rimanere vittima del carcere.

Nel dibattito che ha avuto luogo l’11 novembre 2020, al quale oltre all’autore del libro è intervenuta la ex parlamentare del Partito Radicale ELISABETTA ZAMPARUTTI, attualmente tesoriera dell’associazione Nessuno tocchi Caino, l’ex boss delle bische della Versilia partendo dalla sua storia di criminale ha reso una testimonianza sul carcere e le sue distorsioni.

Con lui la Zamparutti, che si è soffermata sia sull’istituto dell’ergastolo ostativo che sull’articolo 41bis, che prevede un regime carcerario estremamente duro per i mafiosi e i terroristi.

Condividi: