CRIMINALITÀ, stupefacenti. Roma, operazione “Magliana fenix”: ordinanza di custodia cautelare per venti persone

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno smantellato un sodalizio dedito alla compravendita di ingenti quantità di cocaina

I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale dalla capitale nei confronti di venti persone per traffico di sostanze stupefacenti.

All’esito delle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno smantellato un sodalizio dedito alla compravendita di ingenti quantità di cocaina che risulterebbe capeggiato da Roberto Fittirillo, persona nota per i suoi trascorsi con appartenenti alla Banda della Magliana, coinvolto precedentemente in varie inchieste giudiziarie, nonché imputato nel processo seguito alla cosiddetta “operazione Colosseo”, sulla base della quale venne accusato di concorso in diversi omicidi e di traffico di droga.
Negli anni seguenti a tali fatti non sono emerse ulteriori vicende criminali che lo abbiano visto in collegamento con il mondo della malavita romana.
Le ultime indagini, invece, ne hanno tratteggiato una figura diversa, quella di un personaggio postosi  quale parte attiva e di rilevante spessore nel settore degli stupefacenti.
Dal suo quartiere di origine, il Tufello, dove già vari collaboratori di giustizia intranei alla Banda della Magliana avevano all’epoca dichiarato che operasse, egli – secondo l’attuale impianto accusatorio –  avrebbe diretto una strutturata organizzazione articolata in due rami, quello della logistica e quello della distribuzione, che riforniva altri sodalizi attivi nella vendita all’ingrosso di droga nella capitale.
Una complessa rete di connivenze che avrebbe inoltre compreso altre persone, tutti acquirenti all’ingrosso degli stupefacenti e, pertanto, parimenti destinatari della misura cautelare in carcere. Tra questi ultimi alcuni erano già noti alle locali cronache giudiziarie, in particolare Fabrizio Fabietti, arrestato nel novembre 2019 nel quadro dell’operazione “Grande raccordo criminale” in quanto ritenuto assieme al noto Fabrizio Piscitelli (il capo ultras della squadra di calcio della Lazio meglio noto come “Diabolik”), al vertice di un’autonoma organizzazione criminale dedita al narcotraffico.

Le indagini hanno restituito uno spaccato delittuoso di notevole livello, tecnologicamente al passo con i tempi e attrezzato per cercare di eludere le attività di prevenzione e repressione delle Forze dell’Ordine.

Oltre all’impiego di utenze telefoniche riservate e munite di sistemi di criptaggio delle comunicazioni, la distribuzione della cocaina avveniva secondo un collaudato modus operandi finalizzato a frazionare le fasi della consegna e vanificare eventuali interventi repressivi.

Gli acquirenti, infatti, venivano invitati a posteggiare l’autovettura nei pressi di un luogo convenuto, affinché i complici addetti alla logistica, una volta prelevate le chiavi del mezzo, potessero rifornirlo della partita di droga pattuita senza che i corrieri della droga, più esposti alle indagini, fossero direttamente coinvolti nello scambio.
Ciò nonostante, le attività di monitoraggio hanno consentito di ricostruire la compravendita, in pochi mesi, di circa kg. 120 di cocaina, per un valore stimato “al dettaglio” di oltre cinque milioni di euro.

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