PRESIDENZIALI USA. Non conosciamo il vincitore ma sondaggi, media e social sono gli sconfitti

Le elezioni statunitensi si sono concluse ieri notte ma sono ancora senza un vincitore. Possiamo solo constatare che Trump è ancora in corsa nonostante i sondaggi lo avessero dato anche a 10 punti da Biden e con certezza possiamo identificare non uno, ma diversi sconfitti:

1) Gli istituti di sondaggio, per la seconda volta incapaci di cogliere il voto nascosto di Trump, sono apparsi più impegnati ad orientare l’opinione pubblica che a registrane le opinioni politiche.

2) Media mainstream e social network che hanno difeso Biden fino a censurare le notizie che riguardavano il presunto scandalo che riguardava il figlio Hunter. Estremamente attenti alle fake news di Trump hanno tralasciato ogni cosa che riguardasse il suo avversario.

DALLE FAKE NEWS AI FAKE POLLS

Appare evidente che gli autori di fake polls, mass media e social network sono stati impegnati, come mai prima d’ora, a rappresentare negativamente l’amministrazione Trump come fossero un braccio del partito di opposizione.

Ridimensionato nelle ambizioni è anche il partito democratico che ha coltivato l’idea di un onda blu e invece, grazie al voto della comunità di lingua ispanica per Trump, ha perso la Florida e cinque seggi alla Camera dove i repubblicani hanno recuperato una parte del loro svantaggio.

ANCHE I DEM PAGANO UN PREZZO ALTO

Il partito democratico sembra aver pagato un prezzo alto anche per essersi spinto a sinistra e Kamala Harris, uno dei membri più liberal del Senato, non è apparsa in grado di incidere e anzi sembra essere stata d’impaccio al ticket presidenziale democratico.

Come avevamo scritto in più di un occasione queste non sono state elezioni normali ma un referendum su Donald Trump. Il falso bipolarismo che ne è scaturito ci consegna un’altra entità sconfitta: la democrazia statunitense nel suo insieme.

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