Azione terroristica simultanea e coordinata in diversi punti della città, inizialmente percepita come un singolo attacco alla sinagoga di Seitenstettengasse. Il bilancio provvisorio delle vittime è di quattro morti, tra i quali un poliziotto e un appartenente al commando di attentatori. Numerosi i feriti, al momento quindici, sette di essi versano in gravi condizioni.
Attualmente la situazione è ancora molto confusa, alcune persone sarebbero state prese in ostaggio all’interno di un ristorante giapponese nella centralissima Mariahilfer Strasse, ma la situazione è tuttavia in divenire, aspetto confermato dal ministro dell’Interno austriaco Karl Nehammer, che ha reso noto che «l’attentato è ancora in corso».
Nei video che circolano in rete è possibile vedere i terroristi in tuta bianca sparare alla gente a caso lungo le strade. Al riguardo va rilevato che il centro di Vienna era gremito di persone nell’ultima serata prima del lockdown anti-Covid del quale è prevista l’entrata in vigore alla mezzanotte.
Numerosi colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi a Schwedenplatz, presso la sinagoga, vicino dell’Hotel Hilton e nel parco cittadino di Stadtphk. Testimoni riferiscono che gli assalitori a Schwedenplatz non sparavano contro il tempio ebraico, ma alla persone sedute nel giardino di un vicino pub.
Immediato l’intervento della polizia, incluse le forze speciali, che hanno circondato la stazione della metropolitana di Schottenring e l’edificio dei grandi magazzini Gerngross nel quartiere Mariahilf. Nella zona del primo Distretto di Vienna è stato quindi bloccato il traffico del servizio pubblico di trasporti, mentre, contestualmente, si è formato un ingorgo nella zona di Franz-Josefs-Kai.
Il ministero dell’interno ha comunicato che uno degli assassini è stato ucciso dalla polizia, mentre un altro alla fuga, quattro gli arrestati. Si tratta di un albanese macedone che in precedenza aveva giurato fedeltà al nuovo capo di Islamic State, ancora un attacco jihadista dunque.
Altre fonti non verificate asseriscono che il terrorista morto non sarebbe stato ucciso dagli agenti della sicurezza, ma si sarebbe fatto esplodere mediante una cintura esplosiva che recava con sé, poiché diversi testimoni hanno riferito di aver udito una deflagrazione.
Appello diramato dalle autorità austriache alla popolazione affinché rimanga chiusa in casa, mentre la locale comunità ebraica ha invitato i cittadini di religione ebraica a non abbandonare la propria abitazione e agli ebrei di sesso maschile è stato chiesto di non calzare la kippah. Tra le vittime non ci sarebbero comunque membri della comunità.
La valutazione della comunità ebraica è che l’attacco terroristico non sia stato diretto contro gli ebrei di Vienna, opinione condivisa dai funzionari di Gerusalemme, secondo quanto ha riferito l’emittente televisiva israeliana Channel 13.
Il rabbino Schlomo Hofmeister ha riferito all’Associated Press di aver visto almeno una persona sparare contro persone sedute fuori dai bar nella strada sotto la sua finestra. «Stavano sparando almeno 100 colpi appena fuori dal nostro edificio», ha egli dichiarato.
Shalom Berenholtz, che possiede un ristorante nella zona, ha detto alla Radio israeliana dell’Esercito che: «Questo (la zona della sinagoga n.d.r.) è il centro nevralgico della comunità ebraica. È un’area protetta 24 ore su 24».
«I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la popolazione austriaca a causa di questo terribile attacco terroristico a Vienna – ha twittato l’ambasciatore di Israele in Austria Mordechai Rodgold -, le nostre simpatie alle famiglie delle vittime. In queste ore difficili, Israele è con l’Austria in piena solidarietà».
Il ministro dell’interno ha intimato ai possessori di video dell’attacco di non diffonderli sui social forum, chiedendo invece di caricare il materiale tramite un link del ministero.
Tra i primi a esprimere solidarietà alla popolazione austriaca il presidente francese, Emmanuel Macron, che ha twittato «noi francesi condividiamo lo choc e il dolore del popolo austriaco colpito questa sera da un attentato nel cuore della sua capitale, Vienna. Dopo la Francia, un paese amico viene attaccato. Questa è la nostra Europa e i nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non ci arrenderemo».
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha parlato di «atto codardo che viola la vita e i nostri valori umani. I miei pensieri sono con le vittime e la gente di Vienna sulla scia dell’orribile attacco di stasera. Siamo con l’Austria».
Il Presidente del Consiglio dei ministri italiano Giuseppe Conte ha espresso «ferma condanna» per la strage di Vienna. «Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea – ha egli dichiarato mediante un tweet -, vicinanza al popolo austriaco, ai familiari delle vittime e ai feriti».