a cura di Marianna Accerboni – Lunedì 2 novembre 2020 dalle ore 17:00 si aprirà alla Sala Xenia (ex Sala Giubileo, Riva 3 Novembre, 9) della Comunità Greco orientale di Trieste la XXI edizione della mostra La bellezza per la bontà, l’arte aiuta la vita, organizzata a favore del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole onlus, istituito da Aldo e Donatella Pianciamore, che sarà introdotta dalla presidente Etta Carignani e dalla curatrice Marianna Accerboni.
Alla rassegna, visitabile fino al 15 novembre, accompagnata da un esaustivo catalogo vi prenderanno parte ventisei artisti tra pittori triestini, di altre città italiane e stranieri. L’esposizione è a ingresso libero e si svolgerà nel rispetto della normativa Covid-19, in seguito presentazione sarà disponibile sul sito del Premio (www.premiobonta.it).
Gli artisti espositori. Espongono Alda Baglioni, Paolo Barducci, Donatella Bartoli, Nadia Bencic, Diana Bosnjak Monai, Valerie Bregaint, Alessandro Calligaris, Giorgio Cappel, Luisia Comelli, Nora Carella, Elsa Delise, Fulvio Dot, Carla Fiocchi, Carolina Franza, Holly Furlanis, Nadia Moncheri, François Piers, Marta Potenzieri Reale, Svyatoslav Ryabkin, Carlo Sini, Giancarlo Stacul, Erika Stocker Micheli, Valentina Verani, Mery Zanolla, Livio Zoppolato, Serena Zors.
Bontà e bellezza – scrive Accerboni – s’intrecciano in questa iniziativa, che premia la generosità e l’altruismo nel ricordo di Hazel Marie Cole, straordinaria figura di mecenate inglese, la quale fece di tali doti il proprio stile di vita. Al di là del precipuo fine benefico, la rassegna ha il pregio di riassumere attraverso una serie di opere realizzate secondo tecniche diverse – dalla pittura a olio all’acrilico, alla tecnica mista, alla tempera, dall’acquarello all’incisione, all’assemblage combine painting – un panorama attraente e variegato del lessico artistico contemporaneo a Trieste, in Italia e all’estero.
Hazel Marie Cole. La Onlus è un’iniziativa spontanea nata per istituzionalizzare e non interrompere gli atti di bontà che Hazel Marie Cole elargiva in tutta autonomia nel corso della sua vita. Ingegnere aereonautico, nata a Southampton (Inghilterra), ha operato principalmente in Gran Bretagna, Usa, Canada e in Italia (Milano, Roma e Trieste). L’attività del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole si svolge su tre linee d’intervento: la prima premia atti di bontà compiuti da ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado, la seconda concede aiuti economici (pocket money) ai ragazzi provenienti da paesi poveri, vincitori della borsa di studio per il Collegio del Mondo Unito di Duino, la terza, dispone riconoscimenti economici a chi aiuta persone non autosufficienti. Finora sono stati assegnati 392 premi afferenti alle tre linee su tutto il territorio nazionale.
Bontà e bellezza s’intrecciano in questa iniziativa, che premia la generosità e l’altruismo nel ricordo di Hazel Marie Cole, straordinaria figura di mecenate inglese, la quale fece di tali doti il proprio stile di vita.
Al di là del precipuo fine benefico, la rassegna, giunta quest’anno alla ventunesima edizione, ha il pregio di riassumere attraverso le opere di 26 artisti, realizzate secondo tecniche diverse – dalla pittura a olio all’acrilico, alla tecnica mista, alla tempera, dall’acquarello all’incisione, all’assemblage combine painting – un panorama attraente e variegato del lessico artistico contemporaneo a Trieste, in Italia e all’estero.
Due percorsi creativi. Gli artisti presenti seguono per la maggior parte due percorsi creativi: i più sono orientati a un’interpretazione della realtà arricchita sovente da suggestioni oniriche, fantastiche, simboliche, metafisiche e surreali, altri seguono invece il filone narrativo, legato alla figurazione tradizionale.
Al primo gruppo appartengono la fantastica, magica creatività di Serena Zors, che attinge al mondo dei sogni e dell’inconscio la propria personalissima pittura, nata dall’esigenza di una fuga dal reale in favore di un immaginario salvifico, e l’universo surreale di Paolo Barducci, che trae dalla memoria una fresca e convincente linfa creativa, arricchendola di elementi luminosi che aggiungono alla sua arte un tocco di divertissement.
Con la consueta classe, Fulvio Dot immagina e rappresenta con felice sintesi ed eleganza il concetto non ottimista di “Distopia”, che, da valente architetto artista, sa opportunamente rappresentare e identificare in un palazzo. Al sogno fanno capo anche l’apprezzabile tratto pittorico del pittore ucraino Svyatoslav Ryabkin, autore di una poetica rappresentazione fantastica, che trae metaforica ispirazione dal mondo naturale, e l’artista austriaca Erika Stocker Micheli. Attiva ormai da decenni a Trieste con una pittura d’avanguardia che coniuga spesso,
sapientemente, arte e medicina, presenta in quest’occasione un acrilico intriso di interessanti significati simbolici. Onirico e di grande e consona eleganza interpretativa è poi l’acquerello della goriziana Meri Zanolla dedicato a Circe. Diana Bosnjak Monai,originaria di Sarajevo, libera il proprio inconscio dai fantasmi del passato attraverso una pittura molto efficace e intensa sotto il profilo cromatico e segnico.
La pittrice francese Valérie Brégaint propone invece con sensibilità concettuale elementi simbolici e allusivi all’immagine, come fossero sogni leggeri, sospesi tra gestualità, segno, materia e un delicato cromatismo.
Il sentiero espressionista. Il sentiero espressionista viene percorso con originale e apprezzabilissima cadenza in un assemblage combine painting (uso del colore mixato a oggetti d’uso come la fotografia) da Alda Baglioni, architetto milanese attiva a Trento, che propone un’immagine del passato felicemente attratta in un raffinato vortice vitale, in cui il concetto di kínēsis (movimento) si sposa felicemente con la sua passione per il cinema. Prosegue lungo il sentiero espressionista il pittore triestino Alessandro Calligaris, che interpreta con libero slancio vitale il concetto di paesaggio, implementandolo attraverso un intervento materico che dona ulteriore profondità e respiro all’opera. La medesima libertà espressiva s’incontra nel rapido e brillante ricordo di viaggio di Nadia Bencic.
Paesaggi. Al paesaggio sono dedicati anche l’olio di delicata stesura del milanese Carlo Sini, la poetica tecnica mista densa di soffuse atmosfere del pittore di origine istriana Livio Zoppolato e la raffinata stesura ad acquerello di un paesaggio nordico, composta con istintiva maestria dal pittore belga Francois Piers, che sa rappresentarlo attraverso delicate sfumature cromatiche e che ha al suo attivo la partecipazione a prestigiosi eventi di livello internazionale. Al linguaggio espressionista figurativo si riferiscono, attraverso un’intensa valenza cromatica e un segno incisivo, i luminosi dipinti di Luisa Comelli Luis e di Donatella Bartoli. Il paesaggio è ancora presente nel minimalismo figurativo di Giorgio Cappel, nella brillante e nel contempo poetica rappresentazione della Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli della monfalconese Carla Fiocchi e nell’originalissimo assemblaggio volumetrico realizzato a tecnica mista da Elsa Delise.
Nature morte. La natura morta trova una rappresentazione molto alta nell’acrilico di Marta Potenzieri Reale e il tema sacro nell’elegantissima icona contemporanea di Carolina Franza. Nora Carella, la maestra del ritratto, è presente con un dipinto espressionista di grande forza, Holly Furlanis con una vivace scena d’ispirazione campestre, Valentina Veranì, erede del maestro Milko Bambic, con un brillante collage dedicato al calcio. Giancarlo Stacul propone un’opera di grande, ironica finezza concettuale e – last but not least – Nadja Moncheri presenta un acrilico dedicato, ispirato, attraverso una felice sintesi cromatica e segnica, alla natura.
Dove: sede della Comunità Greco orientale di Trieste, Riva 3 Novembre, 9;
quando: dal 2 al 15 novembre 2020, tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 17:00;
info: info 335 6750946