DOMENICALE, pittura. Trieste, martedì 13 ottobre alla Saletta della Hammerle Editori l’inaugurazione della mostra “La mia grafica” di Gianna Lampe

In esposizione, in una sorta di antologica, oltre una ventina tra disegni realizzati a crayon e incisioni accanto a un olio, eseguiti tra gli anni Ottanta e oggi. La mostra durerà fino al 31 ottobre

S’inaugurerà martedì 13 ottobre alle ore 18:30, presso la Saletta Hammerle Editori in via della Maiolica 15/A in Trieste, la mostra personale della pittrice Gianna Lampe, che verrà introdotta sul piano critico dall’architetto Marianna Accerboni.

In esposizione, in una sorta di antologica, oltre una ventina tra disegni realizzati a crayon e incisioni accanto a un olio, eseguiti tra gli anni Ottanta e oggi. La mostra durerà fino al 31 ottobre.

L’artista. «Sensibile, colta, amante della musica, un po’ timida – scrive Marianna Accerboni -, Gianna Lampe ha percorso silenziosamente nella sua vita il dolce sentiero dell’arte, attratta, lei, così discreta e apparentemente semplice, da uno degli stili pittorici più aggressivi e spiazzanti del Novecento, l’espressionismo, appreso nei due anni trascorsi nel periodo giovanile a Monaco di Baviera».

E, non a caso, anche il più introspettivo, poiché alla ricerca di una migliore comprensione dell’essere umano e di sé stessa, la Lampe è riuscita a esprimersi con proprietà di linguaggio e talento nel raccontare, attraverso il graffio dei crayon, gli interni del suo luogo di lavoro, la casa di spedizioni Francesco Parisi di Trieste, del cui presidente ha dipinto a olio un ritratto perfetto; così come appare molto azzeccato quello del pittore Nino Perizi, di cui Lampe ha saputo cogliere il temperamento severo e un po’ melanconico.

Sotto la guida del maestro, l’artista aveva seguito per anni la Scuola Libera di Figura del Museo Revoltella, dove si sono formati numerosi talenti cittadini. E, certamente, ha imparato bene la lezione, a giudicare dalla morbidezza e dalla delicata sensualità del nudo a crayon presentato in questa mostra e dalla qualità di quelli a tratto continuo eseguiti in varie acqueforti/ acquetinte: vi si palesa una sorta di sogno introspettivo, accanto a un’acuta riflessione sulla propria esistenza personale, realizzata secondo un’inclinazione, oltre che lievemente onirica, surreale.

Nudo a crayon. Creati tra gli anni Ottanta e Novanta, nel periodo in cui Lampe frequentava la Scuola libera dell’acquaforte Carlo e Mirella Schott Sbisà, sono intitolati La notte, La strada, Il letto e rappresentano espressioni pittoricamente e graficamente originali del suo sentire, nitide e forti ma nel contempo delicate, quasi sommesse.

Un mondo interiore espresso attraverso immagini dal sapore poeticamente autobiografico con un taglio creativo personale e indipendente come appare anche nell’intenso Ritratto in blu, dalla complessa e riuscita realizzazione. Lavori che risultano dinamici e vitali, tutt’altro che statici, in particolare quando si tratta di architetture d’interni e di esterni, come la rappresentazione della chiesa luterana e di S. Nicolò dei Greci e del Palazzo della Prefettura di Trieste, della facciata del Duomo di Muggia e dei Caffè Tommaseo e San Marco.

Meno “movimentate”, invece, appaiono invece le già citate grafiche intitolate La notte, La strada, Il letto, accomunate da un misterioso tocco rosso e da una notevole eleganza compositiva.

«Un’antologica – conclude sempre la Accerboni – gentile e interessante, che ci accompagna in punta di piedi, con la consueta discrezione, nel mondo di un’artista capace d’invenzioni di qualità e di un lirismo autobiografico non comune».

Muggia, Trieste, Monaco di Baviera. Gianna Lampe è nata a Muggia, dove vive e opera. Ha soggiornato per due anni in giovane età a Monaco di Baviera, dove ha visitato i ricchi musei e le importanti pinacoteche della città e scoperto la pittura impressionista con gli intensi accenti cromatici e la forte valenza del segno che l’hanno caratterizzata.

Rientrata a Trieste, ha seguito per molti anni i corsi di figura al Museo Revoltella sotto la guida del pittore Nino Perizi e la Scuola libera dell’Acquaforte sotto la guida di Mirella Schott Sbisà.

In seguito ha frequentato lo studio del pittore Paolo Cervi Kervischer e la Scuola del Vedere diretta da Donatella Surian, nel cui ambito ha seguito i corsi dei maestri Claudio Mario Feruglio e Antonio Sofianopulo.

Espone dal 1990 e ha al suo attivo la numerose collettive e undici personali. È presente nel Dizionario degli Artisti di Trieste, dell’Isontino, dell’Istria e della Dalmazia dal 1996.

La mia grafica, di Gianna Lampe:

dove: Saletta Hammerle Editori, Via della Maiolica 15/A, Trieste;

quando: dal 13 al 31 ottobre 2020;

orari di esposizione: dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 12:30, nel pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 18:00, il sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:30.

info: per informazioni è possibile telefonare al +39 335 6750946 e allo  040 767075, oppure visitare il sito web www.hammerle.it (http://www.hammerle.it/), ovvero scrivere all’indirizzo di posta elettronica info@hammerle.it

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