ECONOMIA, «ripartenza». In attesa del Nadef alcune considerazioni su Recovery Plan, Mes e manovra di bilancio in deficit

L’economista Mario Baldassarri, già viceministro della Repubblica e attualmente presidente del Centro Studi Economia Reale, ha affrontato assieme al giornalista di Radio Radicale Claudio Landi l’argomento partendo dalle informazioni rese disponibili dal Governo Conte 2

In attesa del varo del Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza dello Stato) l’economista, già viceministro della Repubblica e attualmente presidente del Centro Studi Economia Reale affronta l’argomento assieme al giornalista di Radio Radicale Claudio Landi, partendo dalle informazioni disponibili sulla base delle linee guida relative al Recovery Plan elaborate dal Governo Conte 2, cioè di quello che dovrebbe costituire il «primo  passo» compiuto dall’economia nazionale verso la resilienza e la ripresa.

Recovery Plan, le linee guida. Al riguardo, Baldassarri definisce il documento «raffazzonato», poiché a suo avviso si tratta di un «semplice elenco di aspirazioni delle varie Istituzioni, Ministeri e Amministrazioni», tuttavia sarebbe carente di concrete indicazioni riguardo ai progetti veri e propri che verrebbero sviluppati grazie ai fondi europei.

In realtà, l’esecutivo italiano nei giorni precedenti ha reso noto un elenco di oltre seicento progetti, che però l’economista marchigiano ritiene essere esclusivamente un esercizio di demagogia, in quanto «non si fa politica economica raccogliendo le istanze di tutti, bensì giungendo a una sintesi, e lì concentrare le risorse disponibili», compito che spetta al Governo e al Parlamento.

La «vexata quaestio» del Mes. Egli è poi ritornato sulla controversia relativa al Mes (meccanismo europeo salva Stati), dicendosi convinto che si sarebbe dovuto farvi ricorso già dallo scorso mese di aprile, destinando in questo modo trentasei miliardi alle spese (dirette e indirette) per la Sanità e la scuola.

«I fondi del Mes sono immediatamente disponibili – ha quindi ricordato -, mentre quelli del Recovery Fund saranno forse disponibili nella seconda metà del 2021, ma ora c’è bisogno di un progetto serio, forte, rapido e urgente sulla Sanità e sull’Istruzione, progetto la cui copertura finanziaria è resa possibile dal Mes».

Risorse, quelle derivanti dal Mes, che secondo Baldassarri imporranno al Governo italiano meno condizionamenti di quelli che deriveranno a partire dal 2021 dal Recovery Fund, perché questi ultimi finanziamenti saranno strettamente vincolati agli specifici progetti e allo stato di avanzamento dei loro lavori di esecuzione.

Il Nadef annunciato dal Governo. Anche riguardo ai dati annunciati dall’esecutivo in carica e che dovrebbero essere contenuti nel Nadef Baldassarri non concorda, in particolare sulle cifre relative alla percentuale di crollo del prodotto interno lordo nazionale, che egli ritiene in difetto.

«Nel 2019, cioè prima della pandemia – ha infatti affermato –, il Pil italiano era più basso di quello registrato venti anni prima, con l’Italia che era l’unico paese in Europa a trovarsi in queste condizioni. Quest’anno il Governo afferma che andremo giù del 9%, ma a me non risulta, perché nelle previsioni elaborate dal Centro studi economia reale crolleremo di 12 punti percentuali. Il Governo afferma che il prossimo anno si registrerà un “rimbalzo” pari al 6% del Pil, cifra che riporterebbe il Paese alla situazione pre-Covid, ma in realtà nel 2021 la crescita economica dovrebbe attestarsi al massimo al 4%, quindi a un livello lontano da quello ante-pandemia e, in ogni caso, più basso rispetto a quello di venti anni fa».

Un quadro macroeconomico che, a opinione di Baldassarri, vedrebbe un ritorno ai livelli del 2000 soltanto tra quattro o cinque anni.

La prossima manovra di bilancio. Infine la bozza di manovra di bilancio presentata dal Governo, che si afferma essere di quaranta miliardi, dei quali ventidue in deficit. Baldassarri pone il cruciale interrogativo sulla collocazione dei questi miliardi di deficit alle relative poste, ma che asserisce essere assente dalle indicazioni finora fornite dall’esecutivo Conte.

Non è chiaro, infatti, se questi ventidue miliardi di deficit si andranno a sommare ai centocinquanta già previsti, portando il totale a centosettanta. Per saperlo occorrerà attendere la pubblicazione del Nadef e che vengano resi noti volume del bilancio e destinazione delle somme che verranno stanziate.

La registrazione audio integrale della trasmissione “Capire per conoscere” – andata in onda su Radio Radicale il 5 ottobre 2020, nel corso della quale l’ex viceministro dell’Economia ha risposto alle domande postegli dal conduttore, il giornalista Claudio Landi – è fruibile di seguito anche su questo sito web

A267 – ECONOMIA, IN ATTESA DEL NADEF: ANALISI DI LINEE GUIDA DEL RECOVERY PLAN, MES E MANOVRA DI BILANCIO 2021. Il commento del professor MARIO BALDASSARRI cifre e desumibile progettualità del Governo Conte 2 nella fase della cosiddetta «ripartenza economica» del Paese.

In attesa del varo del Nadef (la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza dello Stato) l’economista, già viceministro della Repubblica e attualmente presidente del Centro Studi Economia Reale, ha affrontato l’argomento assieme al giornalista di Radio Radicale Claudio Landi.

Partendo dalle informazioni disponibili sulle linee guida del Recovery Plan elaborate dal Governo Conte 2, cioè di quello che dovrebbe costituire il «primo  passo» compiuto dall’economia nazionale verso la resilienza e la ripresa, analizzati Nadef, Recovery Plan, Mes e la prossima manovra di bilancio in deficit.

Osservazioni, critiche e altre considerazioni state svolte nel corso della trasmissione “Capire per conoscere” andata in onda su Radio Radicale il 5 ottobre 2020, durante la quale l’ex viceministro dell’Economia ha risposto alle domande postegli dal conduttore, il giornalista Claudio Landi.

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