VATICANO, Usa. Crisi diplomatica tra Santa Sede e Washington: Bergoglio accusa Trump

Il tychoon della Casa Bianca «strumentalizza il Papa» in campagna elettorale e da oltre Tevere gliela fanno pagare. La dura accusa rivolta pubblicamente dal cardinale Gallagher e Mike Pompeo, che non verrà ricevuto oltre Tevere. Quest’ultimo oggi ha incontrato Conte e Di Maio

Le dichiarazioni rese pubblicamente quest’oggi da monsignor Paul Richard Gallagher hanno fatto calare il gelo nei rapporti tra la Santa Sede e il governo degli Stati Uniti d’America.

C’è un tentativo di strumentalizzare il Papa nella partecipazione di Mike Pompeo a un simposio sulla libertà religiosa in Vaticano durante la campagna elettorale degli Stati Uniti? gli è stato chiesto, e la replica è stata la seguente:

«Beh, Sì. È una delle ragioni per cui il Papa non lo riceve».

Una vera e propria crisi diplomatica dunque, con un alto prelato del rango di Gallagher, che ricopre la funzione di segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, cioè il “ministro degli Affari esteri” vaticano, che non ha usato mezze parole per commentare con i giornalisti la situazione quando si trovava a margine del convegno organizzato al Westin Excelsior di Roma, prima tappa del viaggio del segretario di Stato Usa Mike Pompeo in Italia.

La piccata presa di posizione nei confronti dell’amministrazione attualmente in carica negli Usa e, in particolare, del suo presidente (Donald Trump) ha fatto seguito alle critiche ritenute irrituali rivolte in precedenza dal segretario di Stato americano, all’atto del rinnovo dello storico accordo raggiunto tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare cinese riguardo la nomina dei vescovi nel Paese comunista.

Pompeo, infatti, aveva duramente criticato la diplomazia vaticana attraverso un proprio editoriale pubblicato sulla rivista “First Things”, nel quale era giunto ad affermare che se avesse rinnovato quell’accordo con Pechino il Vaticano avrebbe «messo a rischio la propria autorità morale».

Le dichiarazioni di Gallagher, pesanti come macigni, hanno preceduto l’incontro di Pompeo con il Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e con il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio alla Farnesina.

Condividi: