VATICANO, finanze. Moneyval, iniziata oggi oltre l’ispezione dentro le Mura leonine

Le analisi si focalizzeranno sull’efficacia del sistema del sistema legislativo di oltre Tevere in materia di contrasto del fenomeno del riciclaggio e il finanziamento del terrorismo

Inizia oggi l’ispezione di Moneyval in Vaticano, l’organismo del Consiglio d’Europa che valuta l’aderenza dei Paesi membri agli standard finanziari internazionali. Gli ispettori resteranno in Vaticano fino al prossimo 13 ottobre allo scopo di elaborare  il quarto rapporto sul contrastato percorso della Santa Sede in questo campo.

Il ciclo di valutazioni avrebbe dovuto avere luogo nella primavera scorsa, tuttavia è stato posticipato a causa della pandemia di Covid-19.

La Santa Sede ha aderito a Moneyval nel 2011 e, da allora, il comitato ha pubblicato quattro rapporti di certificazione. Il primo, nel 2012, è stato quello generale sul sistema, quindi un secondo rapporto nel 2013, quindi un secondo nel 2015 e un terzo nel 2017.

Nella relazione finale del rapporto 2017 veniva ricordato che la Santa Sede «era chiamata a presentare le azioni prese per attuare le raccomandazioni del comitato entro dicembre 2019, mentre la valutazione sarebbe stata fissata per il 2020 secondo le procedure ordinarie applicabili agli Stati che non sono sottoposti a monitoraggio rafforzato».

Nel medesimo rapporto si sottolineava però che i risultati nella applicazione delle leggi e l’attività giudiziaria a due anni dall’ultimo rapporto «restavano modesti» (punto 64 del Moneyval Progress Report sulla Santa Sede del 2017).

Al riguardo, la Sala stampa della Santa Sede ha diffuso una nota nella quale si afferma che: «Questa fase di valutazioni ha come principale oggetto di interesse l’efficacia degli strumenti legislativi e organizzativi adottati negli ultimi anni dalle giurisdizioni per prevenire il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo».

Lo scorso 28 settembre il pontefice aveva nominato per un periodo triennale Gianluca Perone quale assistente dell’Ufficio del Promotore di Giustizia vaticano, una scelta assunta nel quadro dell’azione di riforma del sistema penale vaticano.

Una nomina che viene letta come parte di un percorso di rafforzamento dell’Ufficio, in particolare della sua sezione speciale preposta al contrasto dei crimini di natura economica e finanziaria istituita nel 2016.

I dati resi noti nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario vaticano del 2019, è emerso che nei sei anni fino al 2018 l’AIF ha indirizzato ventisette segnalazioni al Promotore di Giustizia vaticano in materia di violazioni della normativa anti-riciclaggio.

Di questi, nove sono stati successivamente archiviati e per altri sei l’archiviazione è stata richiesta.

Condividi: