CORONAVIRUS, emergenza sanitaria e illeciti. Sequestrati 87.000 euro di contributi pubblici precedentemente erogati a quattro società con sede in Lombardia

La Procura della Repubblica di Milano ha disposto, per il tramite della Guardia di Finanza, l’esecuzione del sequestro preventivo d’urgenza finalizzato al recupero delle somme indebitamente conseguite

I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Milano hanno sequestrato 87.000 euro di contributi a fondo perduto conseguiti illecitamente da quattro società di capitali con sedi a Milano, Pozzo d’Adda (MI) e Grezzago (MI).

I rappresentanti legali delle società sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Milano per il reato di “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”, ai sensi dell’art. 316-ter del Codice Penale.

L’attività di servizio, eseguita dalla Compagnia di Gorgonzola, deriva dai riscontri che il Corpo sta effettuando su tutto il territorio provinciale, questo a seguito di approfondite analisi anche grazie all’ausilio delle banche dati disponibili, analisi concentrate sui soggetti che hanno beneficiato di finanziamenti pubblici erogati per l’emergenza da Covid-19, tra cui il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, c.d. “Decreto rilancio”, concepito al fine di aiutare gli imprenditori in difficoltà economica per le ripercussioni prodotte dalla pandemia.

La norma prevede l’accesso a tale contributo ai titolari di partita Iva che a causa del lockdown abbiano registrato per il mese di aprile 2020 un ammontare del fatturato e dei corrispettivi inferiore ai due terzi rispetto a quello di aprile 2019.

In spregio a tale disposizione di legge, le società individuate hanno dichiarato nella propria richiesta del “fondo pubblico” un livello di fatturato riferito ad aprile 2019 completamente falso, poiché mai avrebbero potuto conseguirlo visto che l’attività d’impresa è risultata avviata solo nel successivo mese di maggio 2019.

Alla luce di quanto sopra, la Procura milanese ha subito disposto l’esecuzione di un sequestro preventivo d’urgenza finalizzato al recupero delle somme pubbliche indebitamente conseguite, pari a circa 87.000 euro, delegando i Finanzieri che hanno quindi bloccato il corrispondente importo dei saldi attivi dei conti correnti intestati alle società.

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